"Dopo la reintroduzione dei voucher a cui come Flai e come Cgil non ci rassegniamo e contro i quali proseguiremo la battaglia, assistiamo a una ennesima beffa e al danno della circolare Inps n. 107 del 5 luglio 2017". Questa la dura accusa di Ivana Galli, segretaria generale della Flai Cgil, secondo la quale "l'Inps interpreta la legge e, anzi, va oltre, aggiungendo quello che nemmeno la legge dice". 

Per il settore agricolo, infatti, per la sindacalista l'Inps non si limita a riportare che il compenso minimo orario è "pari all'importo della retribuzione oraria delle prestazione di natura subordinata individuata dal contratto collettivo stipulato dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale", "ma va oltre, indicando tre importi orari differenti, a seconda dell'area di appartenenza del lavoratore florovivaista, previsti dal Ccnl per gli operai agricoli  e florovivaisti. L'Inps sembra non conoscere la retribuzione degli operai agricoli, che è notoriamente composta dalla retribuzione prevista dal ccnl e dalla retribuzione derivante dalla contrattazione provinciale".

Gli importi indicati dall'Inps, "oltre che essere inferiori ai 9 euro per ora prestata da tutti i lavoratori in altri settori con il contratto di prestazione occasionale, come indicato dalla legge, è inferiore anche ai valori minimi  previsti per le aree 1 e 2 dai contratti provinciali. Inoltre, sempre secondo l'Inps, per i soli lavoratori del settore agricolo, si ravvede la possibilità di prestare attività lavorativa oltre le 4 ore giornaliere, ma lasciando alla libertà delle parti la possibilità di fissare la misura del compenso successivo alle 4 ore".

Insomma, conclude la leader della Flai, "già i voucher vanno a penalizzare i lavoratori del settore agricolo ma con le interpretazioni dell'Inps si aggiunge danno a danno, andando a colpire sempre i settori più deboli e vulnerabili. Al momento la circolare più che dettare norme esplicative introduce una sorta di deregolamentazioni con un accanimento particolare per i lavoratori agricoli".