La proclamazione dello stato di emergenza nazionale insieme a politiche e investimenti adeguati: "Il Governo faccia la sua parte”. A chiederlo è la Funzione Pubblica Cgil Vigili del fuoco, aggiungendo che: “Da tempo denunciamo l’ordinaria inadeguatezza degli organici, del parco automezzi e delle dotazioni del Corpo nazionale. L’emergenza incendi degli ultimi giorni ha conclamato ulteriormente una lunga serie di criticità la cui soluzione può essere affrontata solo con politiche e investimenti strutturali”.

Il sindacato inoltre osserva: “Viste le dimensioni e il numero dei territori colpiti, chiediamo al Governo di dichiarare lo stato di emergenza nazionale e di intervenire concretamente affinché, attraverso lo stanziamento delle risorse necessarie, si proceda urgentemente con le assunzioni di tutti gli idonei in graduatoria nel concorso per 814 posti, bandito nel 2008”. Allo stesso tempo, prosegue, “rivendichiamo urgentemente il ripristino di mezzi e attrezzature fortemente usurati dall’impegno straordinario delle ultime settimane, con l’applicazione delle norme contrattuali in caso di calamità naturali (come avvenuto in occasione del terremoto nel Centro Italia), con la possibilità di ricorrere, laddove necessario, anche al supporto del personale volontario dei Vigili del fuoco e di quello della Protezione civile”.

“Chiediamo inoltre al Governo - continua - che, nell’ambito delle sue competenze, si adoperi affinché tutti i soggetti concorrenti siano coinvolti e facciano capo a piani operativi in grado di garantire al meglio, sia la tutela e il soccorso della popolazione, tramite i Vigili del Fuoco e le altre componenti del sistema di Protezione civile (safety), sia il controllo e la sicurezza del territorio, a nostro avviso depotenziato sul piano ambientale dalla ingiustificata soppressione della Forestale, tramite i Corpi dello Stato competenti in materia (security)”, conclude la Fp Cgil Vigili del Fuoco.

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Sicilia: Fp, bisogna aumentare i dispositivi di soccorso

Sullo stesso tema interviene anche il sindacato siciliano, da una delle Regioni più colpite dai roghi di questi giorni. “Occorre sottoscrivere subito con la direzione regionale Sicilia del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco un’adeguata convenzione per aumentare il dispositivo di soccorso, adeguandolo alle esigenze del territorio”. A dirlo è la Fp Cgil Sicilia, intervenendo sulla difficile situazione degli incendi sull’isola e annunciando la propria partecipazione alla manifestazione nazionale del 19 luglio a Roma, per chiedere al governo nazionale “il giusto riconoscimento economico per la categoria, relativamente al rischio professionale, e che metta risorse adeguate a disposizione per il rinnovo di un contratto  scaduto, come per tutto il pubblico impiego,  ormai da dieci anni”.

Il segretario generale Gaetano Agliozzo, il responsabile del comparto Vigili del fuoco Alfonso Buscemi e il coordinatore regionale Jose Sudano, sollecitano anche “risorse aggiuntive per adeguamenti d’organico, degli stipendi e strumentali, con l’immediata assunzione degli idonei al concorso per 814 posti bandito nel 2008. Servono automezzi, attrezzature e risorse economiche per la loro manutenzione. La gravità della situazione e le condizioni in cui operano i vigili del fuoco sono sotto gli occhi di tutti: chiediamo al governo nazionale e al governo regionale, ognuno per le proprie competenze, di dare risposte concrete ai problemi aperti”.

Nella situazione data la Fp segnala che “in alcuni Comandi provinciali dei Vigili del fuoco della Sicilia i dirigenti si preoccupano più di gestire il budget economico, stando attenti a rientrare prima possibile al dispositivo di soccorso ordinario, per contenere spese e responsabilità che ne derivano. Sono giunte anche sezioni operative da altre regioni del centro nord: questo, assieme al  blocco delle ferie, non è bastato ad arginare gli incendi che stanno devastando la regione”. Tornando ai temi contrattuali, la Fp rimarca che i vigili del fuoco “non hanno una copertura assicurativa adeguata, non hanno una previdenza complementare, subiscono una carenza d’organico teorico nazionale di 3,500 unità e hanno un’età età media troppo alta a causa di ritardi nelle assunzioni”.

Toscana: "C'è caos organizzativo, si naviga a vista"

È allarme per il caos organizzativo e la carenza di risorse per far fronte ai grandi incendi estivi e non solo. A lanciarlo è la Cgil Toscana, nello scorso venerdì. "Si naviga a vista, non si attuano programmi di previsione preventivi, non si dispongono le risorse necessarie per far funzionare la macchina dei soccorsi, ma si tampona frammentando le competenze fra enti, associazioni, e figure varie - accusa il coordinatore regionale Cgil vigili del fuoco Massimo Marconcini, aggiungendo che "in questi giorni assistiamo impotenti all'ennesima estate che si porta via territorio, patrimonio boschivo, vegetazione, beni immensi, anche da un punto di vista culturale; non è stata certo una sorpresa, un fulmine a ciel sereno".

La carenza di personale in Toscana, spiega il sindacato, "è del 20%, con punte del 30% a Firenze. La situazione dei mezzi è disperata. Gli elicotteri sono tutti fermi per problemi vari; fermi anche quelli del nucleo di Cecina. Gli Aps (l'autopompa serbatoio che trasporta la squadra) e le auto hanno in media 15-20 anni con più di 200 mila chilometri effettuati. Fino a 4-5 anni fa per l'attività in convenzione veniva aggiunta una squadra dedicata, ora non è possibile, da qui il rischio, in caso di incendi, di dover lasciare intere città non adeguatamente servite". Solo nel recente incendio di Castiglione della Pescaia di due settimane fa, sottolinea la Cgil, si è dovuto impegnare 6 squadre operative provenienti da comandi limitrofi, diminuendo la sicurezza del territorio regionale.

"Occorre ripensare la macchina dei soccorsi per questi scenari tipici del periodo estivo, dimenticando l'appartenenza a questa o quella realtà, sorvolando alle logiche di campanile, ma riportando al centro della mission il cittadino, il territorio, il Paese, la sicurezza degli operatori, le competenze specifiche, i mezzi per espletarle", conclude Marconcini.