Partono gli scioperi alla Unilever dopo l’annuncio della messa in vendita del marchio Findus. A dirlo in una nota è la Flai Cgil di Roma del Lazio. “La decisione della multinazionale - si legge - arriva in un momento di forte crisi nel mondo del lavoro. Nell’incontro dello scorso 26 aprile, la multinazionale anglo-olandese ha solamente annunciato la messa in vendita delle attività senza nessuna proposta, in uno scenario confuso e senza prospettive”.

Nelle assemblee di ieri (28 aprile) nella sede del gruppo a Roma, i lavoratori, assieme alle sigle di categoria Fai, Flai e Uila, hanno concordato 16 ore di sciopero a sostegno della mobilitazione in tutto il gruppo e per ottenere un incontro al ministero dello Sviluppo, richiesta già formulata al termine della riunione di coordinamento del 26 aprile scorso.

“Questa notizia
– dichiara Luca Battistini segretario regionale della Flai Cgil – arriva in un momento assai difficile per il settore dell’industria alimentare del Lazio che sconta la deindustrializzazione da parte dei grandi gruppi e delle multinazionali”. Anziché reinvestire, chiarisce Battistini, “abbandonano il nostro territorio, chiudendo le aziende, vendendole, oppure delocalizzando le produzioni nel Nord Italia o all’estero. Si tratta di una vertenza che richiede l’impegno congiunto del sindacato e dei soggetti istituzionali nella ricerca di soluzioni alternative al depauperamento del nostro territorio e per questo saremo insieme ai lavoratori nel presidio che si svolgerà martedì 4 maggio davanti alla sede dell’Unilever a Roma”.