A sei mesi dalla sua scadenza naturale, è stata raggiunta l’intesa tra i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le associazioni imprenditoriali Federchimica e Farmindustria sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto chimico-farmaceutico, che coinvolge oltre 176 mila lavoratori in più di 2.700 imprese, con scadenza al 30 giugno 2022. Il raggiungimento dell’intesa in tempi così brevi conferma la validità del sistema di relazioni industriali tra le parti che ha permesso il raggiungimento di importanti risultati a livello contrattuale.

“Con quest’accordo abbiamo tutelato il potere d’acquisto dei lavoratori in un momento di bassa crescita del Paese sottraendolo alla sola misura dell’inflazione”, spiegano i segretari generali Emilio Miceli (Filctem), Nora Garofalo (Femca) e Paolo Pirani (Uiltec Uil): “Abbiamo così posto le premesse per uno sviluppo concreto dell’economia nazionale attraverso la parte di industria che rappresentiamo. È un’intesa che rispecchia a pieno i contenuti dell’accordo interconfederale firmato lo scorso 9 marzo”.

L’aumento complessivo è di 129 euro. L’intesa prevede un incremento medio sui minimi (Trattamento economico minimo) di 97 euro (categoria D1) divise in quattro tranche: 30 euro al 1° gennaio 2019, 27 euro al 1° gennaio 2020, 24 euro al 1°luglio 2021 e 16 euro al 1° giugno 2022. Dal mese di luglio 2018 sarà confermato l’Edr (Elemento distinto del reddito) di 22 euro, cui si aggiungeranno altri 9 euro da gennaio 2019 derivanti dalle verifiche del passato contratto. “Al termine della vigenza contrattuale – proseguono i sindacati –  ci si incontrerà per fare una verifica complessiva tra inflazione programmata e quella realizzata, tenendo conto però dell’andamento complessivo del settore. Per la prima volta un rinnovo contrattuale sarà la diretta conseguenza non solo dell’aumento generale del costo della vita, ma anche del complessivo andamento degli scenari di settore”. Inoltre, è stato deciso l’aumento di un euro per i turni notturni.

“97 euro in 3 anni e mezzo, l’innovazione di un salario variabile che misura anche gli andamenti di settore. Una nuova funzione dei responsabili alla sicurezza che vigileranno anche sulle imprese degli appalti”. Questo il commento di Emilio Miceli, segretario generale della Filctem Cgil: “Un’attenta ricognizione dei bisogni individuali, di cura e di assistenza e una scelta di campo, pure dentro le mura della fabbrica, contro la violenza di genere: è un contratto di nuova generazione che coniuga l’innovazione con l’ambizione delle persone che lavorano. Adesso la parola alle assemblee, alle lavoratrici e ai lavoratori che sono non i destinatari, ma i protagonisti di questo contratto”.

Novità in materia di salute e sicurezza: nei siti produttivi caratterizzati dalla presenza di più aziende (comprese le aziende appaltatrici) sarà costituito il coordinamento dei Rlssa (Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza) diretto da un rappresentante dell’azienda prevalente nel sito industriale. Per quanto riguarda l’organizzazione dell’orario di lavoro, per far fronte al sempre più dirimente problema dell’invecchiamento attivo del personale del settore chimico-farmaceutico e per favorire un adeguato ricambio generazionale il nuovo contratto prevede, oltre al fondo Tris (tramite accordi di secondo livello), la possibilità di una riduzione dell’orario di lavoro per i lavoratori più anziani, favorendo così l’ingresso di giovani. Si dà la possibilità, inoltre, di destinare le risorse economiche del premio di partecipazione per favorire quest’iniziativa.

Sulla formazione è previsto il consolidamento e il rafforzamento della figura del delegato alla formazione e della formazione delle rappresentanze. Sul tema dell’innovazione e dell’avanzamento scaturito da questa particolare fase storica (Industria 4.0), è previsto che nella contrattazione di secondo livello si possano determinare nuovi profili professionali e nuovi inquadramenti specifici che tengano conto dei nuovi “ruoli” che si andranno a creare in azienda. Infine, in questo rinnovo gli osservatori e i comitati per gli scenari economici apriranno un confronto sul ruolo dell’informazione scientifica del farmaco per determinarne meglio il perimetro operativo nel proprio ambito strettamente scientifico.

Soddisfazione per l'accordo esprimono anche i rappresentanti delle parti datoriali. “Un rinnovo lampo che dimostra la responsabilità delle parti”, commenta Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria: “In un mondo che con l’innovazione cambia rapidamente è necessario giocare d’anticipo. Con la firma del contratto abbiamo dimostrato che insieme si può centrare l’obiettivo. Così come siamo fiduciosi che il dialogo con le istituzioni possa portare in tempi brevi a un cambiamento della governance. Solo con un’alleanza tra istituzioni e parti sociali si potranno affrontare e vincere le sfide della competitività continuando a garantire occupazione di qualità”. Il presidente di Federchimica Paolo Lamberti evidenzia che “il rinnovo del contratto chimico-farmaceutico ha confermato, ancora una volta, la validità di un sistema di relazioni industriali partecipativo e innovativo, fondato sul dialogo continuo, capace di sostenere competitività e occupazione e valorizzare una contrattazione aziendale virtuosa ed effettivamente correlata con la produttività e la redditività delle imprese”.

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