Dopo sette anni, finalmente il contratto. È stato siglata nella notte tra venerdi 27 e sabato 28 novembre da sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fna e Faisa Cisal) e associazioni datoriali (Asstra e Anav) l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl dei 110 mila lavoratori del trasporto pubblico locale. La firma, arrivata dopo una lunghissima fase conflittuale, caratterizzata da numerosi scioperi, prevede un aumento medio di 100 euro, che verrà versato in tre tranche (35 euro dal 1 novembre 2015; 35 euro dal 1 luglio 2016; 30 euro dal 1 ottobre 2017), e l’erogazione della somma una tantum di 600 euro (400 euro a gennaio e 200 euro ad aprile 2016).

“Nella situazione data, l’accordo è molto positivo” commenta il segretario generale della Filt Cgil Franco Nasso, esprimendo soddisfazione per un rinnovo arrivato “dopo una lunghissima trattativa che si è svolta dentro la grave crisi del settore, privato di risorse e dell’attenzione necessaria da parte dei governi e degli enti locali”. Per il leader della Filt “si ripristina la normalità nelle relazioni sindacali, dopo che per troppo tempo le associazioni datoriali hanno provato a negare ai lavoratori il diritto al contratto e prodotto una situazione conflittuale che è durata sette anni. Aver determinato inoltre il ritorno a una gestione regolata del sistema delle relazioni sindacali nel settore, attraverso il contratto, chiudendo così una lunga fase conflittuale, è un elemento di straordinaria importanza anche in vista dei grandi eventi del Giubileo”.

Gli aumenti salariali sono soltanto una parte del rinnovo. Vi sono infatti ulteriori 100 euro lordi per il welfare a carico delle aziende, sulla previdenza integrativa (90 per cento) e sull’assistenza sanitaria integrativa (10 per cento). Rispetto alla nuova legislazione sulle cosiddette “tutele crescenti”, l’accordo conferma la salvaguardia della “tutela reale” sui licenziamenti illegittimi per i lavoratori che, dopo il 7 marzo scorso, sono stati interessati da trasferimenti collettivi, oppure nei casi in cui il loro rapporto di lavoro sia stato trasformato da apprendista a tempo indeterminato, ovvero il loro contratto di lavoro sia stato ceduto ad altra azienda.

L’orario di lavoro resta confermato in 39 ore settimanali, ma vengono introdotte disposizioni contrattuali allo scopo di favorire percorsi di efficientamento produttivo complessivo delle aziende del settore, basate prioritariamente sulla contrattazione collettiva di livello aziendale. L’intesa, che decorre dal 1 gennaio 2015 e scade il 31 dicembre 2017, verrà ora sottoposta a referendum per la validazione nelle giornate dal 15 al 17 dicembre.

“Il contratto, insieme al miglioramento economico di 100 euro, contiene importanti e innovativi contenuti normativi” conclude Nasso: “Molto significativi sono i contenuti delle clausole sociali, vista la situazione del settore e l’accelerazione dei processi di messa a gara e di appalto dei servizi, che garantiscono ai lavoratori la tutela occupazionale, economica e normativa nei passaggi di azienda”. Per il segretario generale della Filt il rinnovo “realizza anche importanti avanzamenti normativi sul sistema del welfare contrattuale, in particolare rivolti ai giovani”. Adesso, conclude Nasso, bisogna “guardare avanti, avendone determinato le condizioni, realizzando l’obiettivo dell’unificazione contrattuale dell’intero settore del trasporto collettivo delle persone, riprendendo con forza l’obiettivo fondamentale del Ccnl Unico della Mobilità”.