"Gli operai si accorsero in ritardo dell'incendio e da parte loro vi fu imprudenza". Lo sostiene, nel processo d'appello in corso a Torino per la strage della ThyssenKrupp del dicembre 2007, l'avvocato Francesco Dassano, legale di Cosimo Cafueri, responsabile della sicurezza aziendale condannato in primo grado a 13 anni e mezzo. Dopo queste parole, alcuni familiari delle sette vittime e l'onorevole Antonio Boccuzzi, unico sopravvissuto al rogo, hanno lasciato l'aula per protesta.

Nel processo di appello, la difesa ha chiuesto l'assoluzione per "non aver commesso il fatto". Lo scorso 20 dicembre l'accusa ha chiesto la conferma delle condanne, inflitte in primo grado. I pm Laura Longo, Francesca Traverso e Raffaele Guariniello hanno chiesto di ribadire le condanne inflitte ai sei dirigenti della Thyssenkrupp, per il rogo nello stabilimento torinese in cui cinque anni fa morirono sette operai.

Tra gli imputati Harald Espenhahn, amministratore delegato della multinazionale dell'acciaio, condannato in primo grado a 16 anni e mezzo per omicidio volontario con dolo eventuale. Una richiesta che "non faccio con entusiasmo - aveva detto Guariniello nella requisitoria - ma con convinzione".