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I sindacati avevano annusato subito aria di bluff: che la Thyssen potesse avere cambiato all’improvviso la sua strategia su Ast appariva infatti molto strano. Eppure le parole dell’amministratore delegato Morselli, “potremmo tenerci le acciaierie di Terni”, avevano destato scalpore. Ora però sono direttamente i vertici tedeschi della multinazionale da Essen a fare chiarezza.
La notizia è riportata dall’edizione umbra de il Messaggero: “Thyssen ha il compito di strutturare Ast in modo che sia competitiva nel lungo periodo nel settore dell’acciaio inossidabile. E’ questo – spiegano i tedeschi – che la dottoressa Morselli ha voluto dire lunedì al tavolo di trattativa”.
Ma per quanto riguarda la mission di Thyssen, da Essen confermano quanto detto fin da novembre 2013 e cioè che per la multinazionale l’acciaio non è più un settore strategico. Dunque, “quanto la ristrutturazione di Ast sarà completata – ribadiscono da Essen – e l’acciaieria ternana sarà nuovamente un’azienda competitiva, Thyssen la rimetterà sul mercato per venderla”.
E mentre cresce l'atteasa per il nuovo tavolo al Mise di venerdì 19 settembre, si concretizzano i primi effetti della ristrutturazione voluta da Thyssen su Terni. Da ieri sono in ferie forzate tutti i 26 dipendenti della Industria e Servizi, ditta che effettuava pulizie industriali in Ast. Inutile dunque la clamorosa protesta messa in atto da due operai della ditta che a giugno avevano ‘scalato’ una torre di emissione alta 70 metri per chiedere il mantenimento dell’appalto e quindi la difesa dei posti di lavoro.