A poco più di un mese dalla sua morte, la Cgil ha voluto ricordare oggi, nel corso di un seminario svoltosi nella sede di corso d’Italia, Silvano Andriani. Un incontro al quale hanno partecipato alcune tra le personalità più importanti della sinistra sindacale, politica e intellettuale italiana. Tra questi, Tonino Lettieri, Vera Lamonica, Carlo Ghezzi, Laura Pennacchi, Alfredo Reichlin, Fausto Bertinotti, Beppe Vacca, Valentino Parlato.

Andriani è stato una mente brillante, importantissimo studioso di politica economica, ma anche uomo politico e sindacalista della Cgil. “Questi ultimi due aspetti difficilmente vengono citati – dice a Rassegna Riccardo Sanna, coordinatore area politiche di sviluppo ed economiche della Cgil – e invece sono importanti e lo rendono una figura sempre presente nella storia della sinistra e del sindacato, coerente in tutta la sua azione pur lungo un percorso di vita così eterogeneo e dalle tantissime esperienze. La sua importanza sta soprattutto nell’aver sempre seguito un’analisi lungimirante, innovativa ed eterodossa dei fenomeni in atto. Basterà ricordare che Andriani scrisse un importante libro sulla crisi della finanza già nel 2006 per Donzelli, L'ascesa della finanza. Risparmio, banche, assicurazioni: i nuovi assetti dell'economia mondiale".

Questa sua ansia di novità lo spinse, ancora giovanissimo e mentre faceva ricerca a Napoli con Napoleone Colajanni, a essere tra i primi a leggere in Italia gli scritti di Keynes e ad approfondire il modello di welfare scandinavo. Andriani iniziò presto a lavorare all’ufficio studi della Cgil, un vero ufficio di programma, che poi dalla fine degli anni 50 diresse anche. “In quegli anni – riprende Sanna – Andriani portò avanti le elaborazioni del Piano del lavoro di Di Vittorio nel Comitato nazionale di programmazione economica, dove ebbe modo di confrontarsi con personaggi del calibro di Saraceno, Ruffolo e con altri grandi manager delle partecipazioni statali. E non è un caso allora che tra i suoi ultimi grandi contributi ci sia stato il grande stimolo al nuovo Piano del lavoro della Cgil, di cui è stato un grande promotore, così come è stato uno dei principali animatori del forum dell’Economia della Cgil. Andriani fu anche tra i primi e più strenui oppositori delle politiche di austerity”.

Insomma: un grande innovatore della cultura economica e politica della sinistra, non solo sul piano teorico ma anche su quello della concreta prassi sindacale. “Il suo ultimo lascito, la pista di studio che ci ha consegnato è quella della necessità, per la riforma del capitalismo – conclude Sanna – di una nuova idea di impresa, non più responsabile solo nei confronti degli azionisti, ma anche di tutti gli stakeholder, in primis i lavoratori. Il forum ha già iniziato a lavorare su questo tema, che alla fine porterà alla pubblicazione di un libro che conterrà un importante contributo delle stesso Andriani”.