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Un confronto davvero difficile quello che inizia mercoledì 22 tra Alitalia e sindacati sul piano della società che prevede 2.037 esuberi. “Abbiamo accettato la proposta del governo ad approfondire i contenuti del piano” ha detto nella serata di ieri (lunedì 20 marzo) il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo al termine dell'incontro al ministero dello Sviluppo economico con governo e compagnia aerea. “Il governo – ha aggiunto - si fa garante del metodo, ma non del merito, pur ritenendo necessario un approfondimento. Noi abbiamo accettato questa proposta”.
La trattativa si articolerà in tavoli “tecnici” (definizione però contestata dalla Filt) che proseguiranno per una decina di giorni, cui parteciperanno esperti dei ministeri dello Sviluppo economico, dei Trasporti e del Lavoro. L’esecutivo, che ha escluso qualsiasi intervento pubblico per Alitalia, avrà però solo il compito di facilitare l’esito del dialogo. Gli incontri seguenti sono fissati per giovedì 23, lunedì 27, giovedì 30 (cui dovrebbero partecipare anche i ministri Calenda e Delrio per tirare un primo bilancio) e venerdì 31 marzo.
I sindacati intanto confermano lo sciopero per l’intera giornata del 5 aprile. “Gli incontri che inizieranno mercoledì non si potranno definire tecnici, perché quando si parla di costi e di esuberi non c’è nulla di tecnico” prosegue Cortorillo: “Per ora, le posizioni nostre e dell'azienda sono rimaste a quello che erano venerdì scorso al momento in cui ci è stato illustrato il piano”. Il segretario nazionale Filt ha anche sottolineato che “il governo ha fatto un richiamo molto energico all'azienda a non avviare azioni unilaterali mentre si discute, e mi sembra che l'azienda abbia capito”.
I temi del confronto sono molti, dalla richiesta di esuberi (2.037 solo per il personale di terra) all’andamento economico della compagnia, che i sindacati vogliono vedere nel dettaglio, convinti che non tutti i problemi di Alitalia vengano dal costo del personale. L’amministratore delegato della compagnia Cramer Ball ha assicurato la “disponibilità a lavorare con i sindacati, a rispondere a ogni loro richiesta e ad andare in profondità”, ricordando però l’impellente necessità di “avere una struttura dei conti competitiva sul medio raggio”, dove ormai è fortissima la competizione delle compagnie low cost.