“La Rai da un lato spende soldi per lo spostamento delle frequenze di Rai Uno per risolvere il contenzioso tra Mediaset e Europa 7 (definito in giudicato sia in Italia che in Europa) mentre dall’altro non riesce a concludere l’accordo sul Contratto Nazionale per circa 13.000 suoi lavoratori”. Così recita una nota della Segreteria Nazionale Slc-Cgil.

Il sindacato dei lavoratori della comunicazione sottolinea come "il conferimento ad Europa 7 del canale su cui trasmettere obbligherà Rai Uno a modificare gli impianti anche in bacini di minore importanza ma contigui per evitare disturbi di segnale, per non intaccare il proprio ruolo di servizio pubblico".

"Ne è riprova in questi giorni la comunicazione che viene trasmessa su Rai Uno
– prosegue la nota - circa la possibilità di dover riposizionare l’antenna del televisore da parte degli utenti: eventualità non legata alle nuove tecnologie né ai lavori per il digitale terrestre, ma in realtà al tentativo artigianale e improprio di risolvere il problema delle frequenze in analogico di Europa 7”.

“Ci domandiamo se questo escamotage possa essere risolutivo per Europa 7 – conclude la nota della Slc - e se convenga al proprietario investire a sua volta ingenti somme per adeguare una rete che utilizzi la tecnologia analogica, ormai in dismissione”.