Pier Massimo Pozzi è il nuovo segretario generale della Cgil Piemonte. Lo ha eletto oggi, nel salone “Pia Lai”, l'Assemblea Generale della Cgil Piemonte, il nuovo organismo deciso dall'ultima Conferenza di Organizzazione con l'obiettivo di allargare la partecipazione e la rappresentanza negli organismi dirigenti, composto in maggioranza da attiviste e attivisti dei luoghi di lavoro e delle leghe Spi.

Pozzi è stato eletto con 158 voti favorevoli (il 90,3% dei presenti) e subentra ad Alberto Tomasso, che ha raggiunto i limiti di età e ha diretto la confederazione piemontese per sei anni, decidendo di andare via prima della scadenza del mandato perché, come ha spiegato in una lettera inviata a tutti i componenti l'Assemblea Generale, “ritengo sbagliato che un pensionato diriga una struttura sindacale di persone che lavorano, ovviamente non per le condizioni date dall’età ma per un principio semplice, etico, carico di valori che guarda al rinnovamento, perché rinnovamento significa cambiamento, fare un passo indietro, dare delle opportunità ad altri, mettere in moto un circolo di ricambi per dare nuove motivazioni collettive”.

Pier Massimo Pozzi, 57 anni, alessandrino, si iscrive alla Cgil nel 1978 e nel maggio dell'80, a 22 anni, inizia la sua esperienza sindacale nella categoria dei tessili, la Filtea, dove conosce l'allora segretario, un partigiano combattente. Qualche anno dopo arriva alla Fiom, dove vive l'ultimo periodo dell’esperienza unitaria come segretario della Lega FLM di Alessandria. Negli anni successivi, tra il 1986 e il 1995, svolge la sua attività nella categoria dei chimici, in seguito entra nella segretaria della Camera del Lavoro di Alessandria diventandone, nel 1999, segretario generale. Dalla fine del 2007 è in segreteria regionale, e dal 2010 ricopre il ruolo di segretario organizzativo.

Nel suo discorso di insediamento con la dichiarazione programmatica del suo mandato,  innanzitutto Pozzi ha ringraziato Tomasso per la collaborazione di questi sei anni e un apprezzamento “per la scelta che ha fatto, politica ancor prima che personale, di lasciare l'incarico di segretario generale due anni prima della scadenza di mandato”. 
Per Pozzi “uno dei compiti della struttura regionale è quello di favorire il rinnovamento di cui fa parte anche il ringiovanimento, quindi dobbiamo cercare di realizzare il rinnovamento in tutti i livelli dell’organizzazione, con le gradualità necessarie, non solo ma in particolare partendo dalle categorie territoriali, creando opportunità per le delegate e i delegati, per le lavoratrici e i lavoratori rappresentati dal NiDiL e per le delegate ed i delegati stranieri, comunitari ed extracomunitari, consentendo a questi ultimi di fare i sindacalisti e non solo di svolgere il pur prezioso ruolo nei servizi per gli immigrati”. 

Il neo segretario generale ha sottolineato la gravità della situazione economica e sociale: “il persistere della crisi con l’aumento delle diseguaglianze, l'avverarsi ormai della profezia per cui per la prima volta i figli hanno un peggioramento delle condizioni economiche rispetto ai loro genitori, la diffusa opinione che la politica sia inefficace, la crescita di politici che parlano solo alla pancia e non al cervello delle persone, l'attacco alle condizioni di lavoro (diritti, sicurezza, salario), al ruolo e alla funzione dei sindacati, rischiano di costituire un mix davvero pericoloso”, e quindi nel prendere atto come Cgil di queste mutazioni, non rassegnandoci ad esse “dobbiamo salvaguardare le nostre peculiarità, perché “per i nostri numeri a partire dagli iscritti e le iscritte di tanti settori e di tante nazionalità diverse, per la capacità di avere un rapporto diretto con le persone che ci possono criticare ma comunque ci riconoscono, per la rappresentatività delle nostre Rsu, per la capillare presenza nel territorio delle camere del lavoro e delle leghe Spi, per il lavoro dei nostri servizi sulla tutela individuale, noi siamo uno dei più efficaci antidoti”. 

Ai lavori dell'Assemblea hanno partecipato il segretario nazionale responsabile delle Politiche Organizzative, Nino Baseotto e Gianfranco Fattorini, responsabile del Dipartimento Organizzazione. 

Baseotto ha ringraziato Tomasso che ha diretto la Cgil regionale in questi sei anni così difficili dal punto di vista economico e sociale, sottolineando che il cambio al vertice del sindacato piemontese avviene in una fase intensa della vita della Cgil.