“La notizia dell'interessamento giapponese è un fatto per noi positivo”. Così Gaetano Mincuzzi, della Flai Cgil di Bari, commenta la trattativa in corso con la multinazionale della birra Asahi per l'acquisizione della Peroni. Lo stabilimento barese conta 120 dipendenti e ha una capacità di produzione fino a 2 milioni di ettolitri l'anno. “Si tratta di un soggetto attualmente non presente in Europa, è uno dei competitori più importanti nel continente asiatico” spiega in una conversazione con La Gazzetta del Mezzogiorno: “Potrà esserci un ulteriore rilancio di birra Peroni in Europa. Possono aggredire i mercati asiatici e quello oceanico, in particolare Australia e Nuova Zelanda, con un prodotto di alta qualità”. Alla Flai interessa poco il colore della bandiera della multinazionale che acquisisce il marchio: “L'approccio che il sindacato del settore alimentare ha avuto alla vigilia della stagione della globalizzazione era quello di garantire i livelli occupazionali e la certezza della continuità produttiva, a prescindere dal colore della giacchetta. Noi produciamo la birra in Italia con malto e orzo italiani. II fatto di esserci affrancati dalle produzioni Ogm è fondamentale”.