“Una riorganizzazione vera del sistema delle società partecipate dalle Pubbliche amministrazioni deve affrontare le situazioni reali, rifuggendo dalle scorciatoie che fin qui hanno impedito qualsiasi operazione”, a partire dall'adozione di misure che “non penalizzino il lavoro”. E' quanto afferma il responsabile Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, in merito al tema delle partecipate locali che dovrebbe rientrare nel provvedimento 'Sblocca Italia', domani al vaglio del Consiglio dei ministri.

Secondo il dirigente sindacale “occorre tener conto che con gli 'scandalismi' che esistono, e che sono frutto delle scelte politiche, non si migliora una situazione che invece ha bisogno di riforme effettive che diano efficienza ad aziende che producono servizi pubblici. Il tema della qualità dei servizi pubblici è prioritario, così come lo è quello del lavoro nelle società partecipate. Lo stesso rapporto del commissario alla spending review Cottarelli afferma che almeno 500 mila persone lavorano nel complesso mondo del sistema delle partecipate”.

Per questi motivi Gentile sostiene: “Misure che non penalizzino il lavoro debbono accompagnare qualsiasi normativa il governo intenda approvare, a partire da quelle che, almeno a quanto si apprende dalla stampa, sarebbero previste nel provvedimento 'Sblocca Italia'. Troppa accelerazione ed improvvisazione, senza alcuna misura di salvaguardia dell'occupazione, sarebbe l'ennesima trovata mediatica con nessun riscontro in termini di qualità dei servizi pubblici, di garanzia occupazionale, di trasparenza e riduzione dei costi della politica”, conclude.