Sciopero generale di otto ore oggi (venerdì 20 aprile) in Basilicata. Cgil, Cisl e Uil regionali hanno indetto la protesta dopo la morte a Potenza di un operaio di 39 anni, avvenuta nel tardo pomeriggio di martedì 17 nello stabilimento della Dalmine Logistic Solutions. Previsto nel capoluogo anche un presidio (ore 10, in piazza Mario Pagano) e un incontro con il Prefetto. “Occorre porre fine a quest’ecatombe”, commenta il segretario regionale Cgil Angelo Summa, rimettendo “al centro delle scelte e delle azioni in materia di lavoro la sicurezza, che per le aziende è diventata più una voce di risparmio che d’investimento”.

La vittima è Carmine Picerni, 39 anni, sposato con due figli piccoli. L’incidente è avvenuto alle 19 alla Dalmine Logistic Solutions (ex Marcegaglia), azienda con circa 60 dipendenti che produce ponteggi per le costruzioni. L’operaio sarebbe stato colpito alla testa da una bobina di acciaio del peso di 20 tonnellate, scossa da un movimento improvviso mentre veniva spostata. I soccorsi sono stati immediati, ma l’uomo è arrivato all’ospedale San Carlo già privo di vita. Sull'incidente la procura di Potenza ha aperto un’inchiesta (affidata al pm Ersilio Capone), l’ipotesi potrebbe essere quella dell’omicidio colposo.

“Stiamo assistendo a un peggioramento delle condizioni di lavoro in tutti i settori, conseguenza di un’idea del lavoro svilito, frammentato, la cui centralità è solo quella del profitto e dell’impresa”, riprende Summa: “Di fronte a questa regressione occorre riportare al centro sicurezza e dignità del lavoratori quali elementi essenziali dell’organizzazione del lavoro”. Per il segretario generale della Cgil lucana la sicurezza “deve ritornare a essere una priorità per l’azione politico-istituzionale attraverso segni tangibili, a partire dal rafforzamento dell’attività di controllo e prevenzione degli enti preposti”. Servono nuove assunzioni, conclude Summa, “di lavoratori nei comparti tecnici e ispettivi: c’è bisogno di un adeguato numero di personale e di risorse”.

Mercoledì 18 aprile, ossia il giorno seguente alla tragedia, i sindacati dei metalmeccanici hanno scioperato per quattro ore a fine turno, proclamandone altre quattro a data da destinarsi (probabilmente durante lo svolgimento dei funerali di Carmine Picerni). Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno parlato di un “omicidio sul lavoro occorso a causa della mancata sorveglianza da parte aziendale delle procedure e delle normative”, chiedendo “alle istituzioni di vigilare e alla magistratura di punire i responsabili”.