Misure urgenti per gli alunni e il personale della scuola nelle aree colpite dal terremoto: è quanto hanno richiesto ieri, 2 novembre, i sindacati della scuola alla ministra Stefania Giannini, nell’incontro già fissato con all’ordine del giorno la questione del rinnovo del Ccnl; la mobilità, la chiamata diretta e la legge di stabilità. "La ministra - riferisce Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil - ci ha assicurato che verranno emanati nelle prossime ore, previo monitoraggio di tutte le situazioni esistenti e in accordo con la protezione civile, i provvedimenti necessari per garantire il prosieguo delle lezioni, tenendo conto della chiusura delle scuole nelle aree interessate e dei disagi del personale scolastico costretto a trasferirsi negli alberghi". 

Sugli altri punti all’ordine del giorno invece le risposte della Giannini sono state "interlocutorie e non soddisfacenti", afferma Pantaleo, rispetto "al caos e all’enorme disagio di chi quotidianamente vive nelle scuole". "Sono addirittura sfumati alcuni impegni sul personale Ata che la stessa ministra aveva fatto nell’incontro del 10 ottobre scorso - prosegue il segretario Flc - annunciando nella legge di stabilità un piano straordinario di assunzioni oltre il turn over e l’istituzione della figura di assistente tecnico nella scuola del primo ciclo. Chiusura totale sul rifacimento delle operazioni di mobilità i cui errori sono alla base del grave ritardo nell’assegnazione dei docenti alle scuole".

Da parte loro, i sindacati di categoria hanno ribadito le proprie proposte: per rinnovare i contratti è fondamentale aumentare le risorse disponibili, riportare nella contrattazione tutte le materie sottratte dalla legge 107/15 e dalla legge Brunetta, riaprire la discussione sulla dirigenza scolastica rispetto alla valutazione e all’assegnazione degli incarichi, aumentare le risorse a disposizione del Mof. Occorrono poi finanziamenti adeguati per riportare in organico di diritto tutto ciò che ormai è organico consolidato nei fatti e si deve superare la chiamata diretta, riportando la materia integralmente nell’alveo contrattuale ed eliminando ogni discrezionalità, mentre le poche risorse previste per le deleghe della legge 107/15 devono essere utilizzate prioritariamente per il potenziamento della scuola dell’infanzia.

Non solo. Per i sindacati, è anche indispensabile eliminare le restrizioni sulle supplenze del personale Ata, che mettono a rischio la qualità dell’offerta formativa; occorre individuare soluzioni attraverso provvedimenti legislativi che aprano la possibilità delle stabilizzazioni per coloro i quali sono in possesso delle abilitazioni anche in relazioni a una maggiore disponibilità di organici nei prossimi anni; occorre con immediatezza assegnare i 200 milioni del bonus per retribuire il lavoro prestato, essendo inaccettabile ogni ritardo nell’erogazione comunque motivato; è irrinunciabile il rifacimento delle operazioni di mobilità al fine di rendere giustizia a migliaia di docenti che hanno avuto assegnate sedi sbagliate, subendo in molti casi la “farsa” di conciliazioni unilaterali.

"Su questi punti - conclude Pantaleo - misureremo nel concreto la volontà del governo nel passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti. È evidente anche dall’esito dell’incontro che per risolvere le molte criticità e emergenze nelle scuole il governo e il Parlamento devono cambiare la pessima legge 107/15. Riteniamo fondamentale accompagnare il confronto con iniziative di mobilitazione della categoria a partire dai rinnovi dei contratti".