"La Croce Rossa è alla deriva con gravi ricadute su servizi fondamentali e di qualità erogati ai cittadini". È la denuncia dell’assemblea regionale unitaria dei lavoratori Cri di sabato scorso, 15 gennaio, a Milano. A livello nazionale, il personale dipendente precario della Croce Rossa Italiana è di circa 1.700 unità, di questi quasi 500 sono in Lombardia e 450 precari sono impiegati nel servizio 118.

I rischi, afferma l'assemblea, dipendono dal fatto che "Croce Rossa ha deciso unilateralmente di prorogare le convenzioni (dei precari, ndr) per soli 30 giorni e conseguentemente i contratti di lavoro del personale a termine solo fino al 31 gennaio 2011, minacciando di lasciare tutte le postazioni legate a convenzione 118 con grave ricaduta sui servizi di emergenza-urgenza erogati ai cittadini e mettendo a rischio i posti di lavoro".

"Cri - prosegue la nota -, in coerenza con queste affermazioni ha già ritirato dalle convenzioni col 118 anche l’ultima ambulanza di Milano: quattordici dipendenti precari sono stati trasferiti senza alcun confronto con i sindacati, mentre i lavoratori con contratto interinale hanno perso il lavoro e sono stati sostituiti da personale proveniente da altre Regioni".

I precari sono in stato di agitazione e terranno, con le loro organizzazioni sindacali, due sit-in. Domani, 20 gennaio, dalle ore 11, davanti alla sede regionale della Cri (via Caradosso 9 a Milano) e venerdì 21 gennaio, dalle ore 15 alle ore 19, davanti alla sede dell’assessorato regionale della Sanità (via Restelli angolo via Galvani) in concomitanza con l’incontro tra Regione e Cri in cui si tratterà della possibilità di rinnovo della convenzione del servizio 118 di emergenza-urgenza.

"La direzione della Cri - afferma Gloria Baraldi, segretaria Fp Cgil Lombardia - si sta servendo strumentalmente della condizione precaria di lavoratori che con abnegazione assicurano quotidianamente il servizio di 118. La lotta di questi lavoratori va sostenuta ed evidenziata. Per questo facciamo appello anche alla politica e agli organi di informazione. Il pronto intervento e le ambulanze della Cri devono poter continuare a essere una garanzia: per chi è soccorso e per chi soccorre".