"Ogni estate si presenta il 'tormentone': un motivetto orecchiabile che viene ripetuto in tutte le radio, spiagge, punti di ritrovo. Il tormentone del 2009 non è una canzone ma è rappresentato dalle quotidiane esternazioni di chi la spara più grossa sui salari e sul fabbisogno economico delle famiglie italiane, rispolverando le famigerate 'gabbie salariali' o inventandosi contratti più vicino ai posti di lavoro, salvo poi impedire in tutti i modi i rinnovi contrattuali". E' quanto scrive in una nota Antonio Mattioli, segretario nazionale della Flai Cgil.

"Se pur non faccio fatica a credere
che siamo governati da ignoranti che non conoscono la realtà - prosegue Mattioli - mi risulta sempre più difficile sopportare l’arroganza di questi soggetti che pretendono di smantellare i Contratti Nazionali, giustificando la loro azione con una finta liberalizzazione delle retribuzioni che impoverirebbe ulteriormente il lavoro dipendente. La stessa Confindustria - osserva ancora il segretario Flai - che pretende di essere portavoce del fabbisogno dei 'propri dipendenti', ha da sempre osteggiato la contrattazione aziendale e pretenderebbe di riconoscere incrementi economici irrisori in occasione dei rinnovi contrattuali".

Mattioli osserva poi che: "In questo Paese il contratto aziendale è presente nel 10% delle imprese e da 16 anni i salari aziendali sono legati all’incremento della produttività. In questo Paese il divario delle retribuzioni tra Nord e Sud e tra grandi e piccole aziende è vicino al 20%. In questo Paese si deve lottare per portare a casa incrementi economici pari al valore di un caffé al giorno. In questo Paese l’unico strumento che garantisce retribuzioni e diritti per tutti i lavoratori dipendenti fissi e/o precari è il Contratto Nazionale".

"Per questi motivi
- dice ancora Mattioli - 400.000 lavoratori alimentaristi stanno lottando unitariamente per il rinnovo del loro Contratto Nazionale e quotidianamente in ogni parte del paese si stanno articolando le 16 ore di Sciopero decise dalle Segreterie Nazionali dopo la rottura della trattativa con Federalimentare. Dalle conserve vegetali alle conserve animali i lavoratori stanno aderendo in modo massiccio alle iniziative di lotta. Nelle piccole aziende e nei grandi gruppi come Parmalat, Barilla, Ferrero, Nestlè gli Scioperi articolati sono programmati sino alla fine del mese, così come per interi settori come quelli delle bevande e del lattiero caseario. L’obiettivo - conclude il segretario Flai - è quello di riaprire la trattativa con Federalimentare sulle posizioni di Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e di raggiungere un rinnovo contrattuale dignitoso per i lavoratori".