"Il governo sta spingendo nel baratro il settore delle energie rinnovabili". E’ quanto denuncia la Cgil condannando il taglio alle energie rinnovabili presente nel testo della manovra inviato al Quirinale. "Con questa scelta miope - afferma il responsabile Energia del sindacato, Antonio Filippi - si colpisce un settore che è l’unico che registra una crescita dei livelli occupazionali e nel quale operano al momento oltre 150mila addetti".
Secondo il sindacalista della Cgil "la scelta di ridurre del 30% gli incentivi, come si legge nel testo della manovra, è il colpo di grazia inferto al comparto delle energie rinnovabili, sapendo che dopo il referendum sul nucleare l’Italia è obbligata a predisporre un piano energetico che si basi proprio sulle rinnovabili".
Questa scelta sottointende, infine, "una volontà precisa del governo di penalizzare il futuro sviluppo di un settore strategico per l’economia dell’intero paese pensando di venire incontro alle esigenze di consumatori e di imprese: ma il taglio produrrà un risibile beneficio rispetto invece alla necessità e alla possibilità di tagliare quel 14% di tasse che grava sulle bollette".
Manovra: Cgil, governo spinge rinnovabili nel baratro
4 luglio 2011 • 00:00