‎"Se la manovra del Governo dovesse essere confermata nell'attuale veste, il miliardo di tagli previsto manderà in dissesto le province e le città metropolitane". Così, in una nota, i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil Claudio Di Berardino, Mario Bertone e Pierpaolo Bombardieri e i segretari generali regionali delle rispettive categorie della Funzione pubblica Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini.

"I tagli - precisano - oscillano fra il 50% e il 90% delle risorse correnti disponibili. Ciò significa che non si potrebbero più erogare tutti i servizi essenziali e pagare gli stipendi. Nel 2015 le nuove province e le città metropolitane potranno contare solo su 2 miliardi per garantire i servizi essenziali, in presenza di una riorganizzazione delle funzioni non ancora attuata, dovendo gestire tutti i servizi in capo all’ente fino al prossimo 31 dicembre e con lo stesso personale. Nel 2012, anno dell‚ inizio dei tagli, per garantire quei servizi sono stati spesi 4 miliardi e 675 milioni di euro; partire dal 2015 mancheranno circa 2 miliardi e 700 milioni. Il risultato per le autonie locali? E' presto detto: si avrà una caduta verticale del gettito delle entrate proprie; l'insolvenza di Stato e Regioni per i debiti nei confronti delle Province; un'insufficienza strutturale delle risorse ordinarie e finanziare le funzioni fondamentali; il disequilibrio strutturale della situazione corrente di bilancio; il default degli equilibri di cassa; lo sforamento generalizzato degli obiettivi del patto di stabilità interno con la conseguente messa in discussione dei livelli occupazionali e retributivi del personale.

Tantissime province subiranno tagli per oltre il 40% delle spese correnti che servono per garantire i servizi. Solo nel Lazio i tagli previsti per le cinque province ammontano a circa 113 milioni di euro: Latina 12 (50%) , Frosinone 13 (65%), Viterbo 8 (70%), Rieti 6 (57%) e Roma 74 (65%)".

"La manovra così com'è insostenibile - dicono i sindacalisti -, il rischio del default per le province laziali è molto alto, ai cittadini non saranno garantiti i servizi: non si potranno assicurare la manutenzione e la messa in sicurezza delle strade e degli istituti scolastici, il riscaldamento nelle scuole, la difesa del territorio e la sua tutela, gli interventi contro il dissesto idrogeologico, lo sgombero della neve, i servizi per il lavoro e la formazione professionale, la gestione dei rifiuti. Servizi che con la riforma Del Rio restano confermati. Ma, ci chiediamo, con quali risorse? "Sottolineamo inoltre - aggiungono - come anche l'amministrazione regionale debba fare la sua parte: insistere con maggior determinazione sulla strada della spending review e sul contrasto all'evasione fiscale ‎per recuperare nuove risorse. Continueremo a mobilitarci per cambiare l’attuale segno della manovra, nonché per salvaguardare i servizi e i livelli occupazionali".