E' pienamente riuscito lo sciopero generale unitario delle lavoratrici e lavoratori delle funzioni pubbliche di Cgil Cisl Uil della Lombardia, che oggi (6 aprile) hanno portato in piazza oltre 10mila lavoratrici e lavoratori. Lo rende noto un comunicato. Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici dalla Lombardia, spiega la nota, "mandano dunque un messaggio chiaro al governo: i contratti di lavoro vanno rinnovati e con risorse adeguate per riconoscere le tante professionalità – dalla sanità e dal socio sanitario assistenziale agli enti locali, dalle funzioni centrali ai vigili del fuoco e al comparto sicurezza – che erogano servizi pubblici ai cittadini. E adesso, con l’accordo all’Aran sulla riduzione dei comparti di contrattazione, non ci sono più scuse: il governo deve dare avvio alle trattative".

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Per migliorare i servizi ai cittadini, tenendo insieme i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori - a loro avviso - "bisogna negoziare sulle condizioni e l’organizzazione del lavoro. Per far questo bisogna rilanciare anche la contrattazione decentrata, dando modo ai lavoratori, anche attraverso le loro rappresentanze, di avere voce in capitolo". Lo sciopero di oggi, inoltre, "è stato proclamato anche per le tante vertenze aperte con Regione Lombardia, che vanno affrontate e risolte attraverso il confronto. Tanto più dopo i nuovi assetti istituzionali della legge Madia, con tutte le ricadute che hanno sul nostro territorio. Tanto più dopo la riforma regionale del welfare e la norma europea sul giusto orario di lavoro. Da qui l’importanza della contrattazione anche a livello regionale, per il presidio dei processi di mobilità, di riorganizzazioni e di ristrutturazioni aziendali, per monitorare e prevenire le situazioni di crisi aziendale per difendere i livelli occupazionali. Da qui l’importanza di un piano assunzioni per sanare le forti carenze d’organico di tanti enti e strutture, a partire dalla sanità. E di stabilizzare le lavoratrici e i lavoratori precari", aggiungono i sindacati.

Le organizzazioni dei lavoratori pubblici concludono: "Questo sciopero generale è solo una tappa della nostra mobilitazione, che non si fermerà fino a risposte vere e adeguate".