"Stati Uniti e Russia si muovono sul fronte diplomatico senza un contrappeso europeo, noi scontiamo questa terribile debolezza su tutti i fronti più caldi, dall'Ucraina al Medio Oriente. E' una consapevolezza che deve spingere verso una posizione comune. L'Europa deve parlare con una sola voce, altrimenti fa il vaso di coccio, e molto dipenderà anche dalla determinazione con cui Mogherini affronterà il compito". Così Fausto Durante, responsabile del Segretariato Europa Cgil, commenta ai microfoni di RadioArticolo1 (qui il podcast) la nomina di Federica Mogherini ad Alto rappresentante per la sicurezza e la politica estera dell'Unione. “Le mandiamo un augurio caloroso di buon lavoro - afferma il sindacalista - al di là di ogni valutazione sul curriculum e sulle capacità. E' una scelta presa dai capi di Stato e di governo che va rispettata. A lei, come a chiunque abbia la responsabilità della politica estera europea, spetta un compito immane”.

Per il ruolo di commissario all'Economia si fa invece il nome di Pierre Moscovisci, francese, ex ministro dell'Economia transalpino e candidato da Parigi e Roma al portafoglio ora in mano al finlandese Katainen. "E' un politico sensibile all'aspetto sociale e alla crescita sostenibile - osserva Durante - legata a un futuro di occupazione e sviluppo. Questo potrà aiutare, ma non dobbiamo dimenticare che in Francia c'è stata una dolorosa spaccatura nel governo e gli esponenti della sinistra legata al sindacato e alle nostre posizioni sono stati emarginati. Vedremo se in questo equilibrio delicato Moscovisci riuscirà a spostare l'ago della bilancia in direzione dei temi sociali ed economici che noi abbiamo indicato".

Più in generale, sottolinea l'esponente della Cgil, siamo di fronte al solito snodo fra austerità e crescita: "Si continua a discutere su due piani diversi: i conservatori insistono sull'aspetto contabile-finanziario, sulla disciplina di bilancio come unica via per assicurare una prospettiva; dall'altra parte i governi di sinistra o centrosinistra, di ispirazione progressista, misurano ogni giorno lo scontento dei propri cittadini e chiedono un cambio di passo". A suo giudizio la ripresa dell'economia passa solo attraverso un'iniezione potente di investimenti pubblici e privati: "Le cifre indicate dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker - prosegue - sono largamente sottostimate rispetto alle necessità dell'Europa. Parla di 300 milioni di investimenti nei prossimi tre anni, la nostra ipotesi è di 250 miliardi di euro l'anno per i prossimi dieci". Al momento non ci sono stati contatti tra la Ces (Confederazione europea dei sindacati) e il presidente della Commissione, anche perché manca la composizione definitiva: "Ci confronteremo, vedremo se e quanto la durezza della crisi e l'asprezza del conflitto sociale spingeranno i decisori a rivedere queste politiche”.

Intanto dobbiamo registrare che "l'Italia ha guadagnato punti grazia alla prospettiva di lunga durata del governo. Anch'io, però - conclude Durante - come altri, sono convinto che una maggiore sobrietà farebbe bene all'immagine pubblica del nostro premier. La sua reputazione in Europa non potrà che migliorare con un'azione improntata al dialogo e all'incontro con le parti sociali, evitando di considerare il sindacato come un ferrovecchio del passato. Per adesso siamo agli slogan, forse al quarto o quinto annuncio di rivoluzione. Serve più concretezza, anche per l'immagine europea del nostro paese”.