Si è svolto stamattina (14 settembre) lo sciopero di due ore proclamato dalla Fiom Cgil e dalla Uilm di Roma e del Lazio per protestare contro le decisioni della dirigenza dell’Italtel, l’azienda che da ormai sei mesi ha messo 80 lavoratori di Roma in cassa integrazione a zero ore. “Da settimane – dichiara Roberta Turi della segreteria Fiom Cgil di Roma sud – chiediamo all'impresa di riaprire un confronto”.

“Siamo in attesa – continua – di un cambiamento ai vertici aziendali e auspichiamo che a breve ci venga illustrato un nuovo piano industriale che dia prospettive a questa società e consenta di richiamare quei lavoratori in cassa integrazione che altrimenti rischierebbero di perdere il loro posto di lavoro”. “Nelle prossime settimane, se non avremo risposte positive – precisa Turi – metteremo in campo altre iniziative di lotta”.

“Gli 80 lavoratori della sede romana dell’Italtel – rileva Gabriele Mazzariello, segretario della Cgil di Roma e del Lazio – hanno imparato a proprie spese cosa significa l’indifferenza dell’impresa, ma anche quella delle istituzioni locali e nazionali, che dichiarano molto ma che poi, in verità, agiscono assai poco”. “Da luglio – continua – come Cgil Cisl Uil confederali, abbiamo chiesto alla presidente della giunta regionale, Renata Polverini, e all’assessore al lavoro, Paola Zezza, di aprire un tavolo sulla crisi occupazionale di Italtel, ragionando su come il fiore all’occhiello delle aziende italiane di ICT stesse smantellando alcuni pezzi decisivi del proprio apparato industriale”. “Eppure, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni a occuparsi della vertenza, a oggi la Presidente non ha ancora convocato alcuna riunione con le parti sociali.

“E così – osserva Mazzariello – nell’indifferenza generale, il nostro territorio perde uno dei pezzi più pregiati dell’industria del futuro: non sarà per caso che alla giunta Polverini risulti difficile schierarsi con i lavoratori in lotta contro le scelte del Governo nazionale che ha deciso di tagliare tutti gli investimenti sulla cosiddetta rete a banda larga (pure estremamente importante affinché il sistema Paese superi il gap tecnologico nel settore delle telecomunicazioni)?”.

“Se così fosse e se nemmeno si prova
a intervenire in vertenze nevralgiche come quella dell’Italtel – prosegue Mazzariello – tutte le altisonanti dichiarazioni sulla necessità che anche a livello regionale ci si doti di una serie politica industriale, risultano essere carta straccia”. “Nelle prossime ore la Cgil – conclude – insieme a Cisl e Uil e ai rispettivi sindacati di categoria, valuteranno sul da farsi per ottenere udienza dalla Regione in modo da recuperare il necessario protagonismo delle istituzioni territoriali su una vertenza che, tra l’altro, sta subendo la paralisi del ruolo del Ministero dello Sviluppo Economico. Un dicastero ormai da troppo tempo senza ministro”.