“Inaccettabile e non rispettosa del lavoro, delle performance prodotte e dell'impegno profuso dai lavoratori in questi anni”. Così Fillea, Filca e Feneal di Bergamo e Brescia, insieme alle Rsu, definiscono, oggi, la proposta economica avanzata dall’azienda per il premio in Italcementi di Calusco e Rezzato. Le assemblee dei lavoratori delle cementerie, svolte il 24 ottobre scorso, hanno valutato negativamente la proposta aziendale di non riconoscere ai lavoratori un premio dignitoso, che tenga conto della fatica e dei carichi di lavoro di questi anni. I lavoratori hanno dato mandato d'indire lo stato di agitazione, iniziato con il blocco delle ore straordinarie in tutti i reparti e in cava, e di proclamare uno sciopero di 8 ore per giovedì 2 novembre, quando si terrà anche un presidio davanti ai cancelli degli stabilimenti di Calusco e Rezzato (a partire dalle 5 del mattino).

“L'importante riorganizzazione del gruppo, a seguito dell’acquisizione di Italcementi da parte di HeidelbergCement, ha portato sempre più i lavoratori ad essere polivalenti e polifunzionali, garantendo il positivo andamento di tutti gli indici produttivi di ogni sito”, scrivono i due sindacati. “Dopo anni di senso di responsabilità dimostrato nella delicata vertenza occupazionale, gli effetti dell’acquisizione non possono essere ancora una volta ‘scaricati’ sui lavoratori, che già hanno subito il taglio di tutte le previdenze di welfare aziendale riconosciute fino al 2015”.

“Alla luce delle posizioni di Italcementi, che inizialmente sosteneva come gli accordi del 2015 fossero limitati proprio a quell’anno, perché ‘di natura eccezionale e non ripetibile’, mentre ora pare considerarli a copertura del biennio 2015-16, chiediamo con forza, congiuntamente alla Rsu di Calusco e Rezzato, un accordo economico dignitoso e un impegno serio per completare l’organico aziendale in tempi brevi per consentire ai lavoratori di godere dei riposi previsti", concludono le sigle.