La segreteria nazionale di Slc Cgil ha inviato una lettera al Mise, al ministero del Lavoro, al Comitato di Sorveglianza Infocontact e alle istituzioni calabresi per denunciare "l’assoluta gravità" di un comunicato che i commissari straordinari hanno inviato ai lavoratori dell’azienda Infocontact. Nel comunicato, riferisce la Slc, "si insinua che, a discapito della realtà dei fatti, il comportamento che il sindacato avrebbe tenuto in sede di vertenza sarebbe spiegabile 'attraverso interferenze di carattere nazionale o riconducibili a interessi estranei al negoziato'. Un comunicato che ha avuto come conseguenza l’inoltro di minacce alle Rsu".

La sigla di categoria, prosegue la nota, "si riserva ovviamente di rivolgersi alla magistratura per tutelare la propria integrità e per verificare che non sussistano presupposti per istigazione a delinquere. Al centro della diatriba ci sono le proposte di acquisizione dei rami d’azienda di Lamezia Terme e Rende per i quali veniva proposto il reinserimento della non totalità dei lavoratori delle due sedi, con contratti esclusivamente a part-time di 4 ore, annullando altri istituti previsti dal ccnl".

"I sindacati, leggi alla mano, hanno evidenziato l’inapplicabilità di tale proposta, la cui scelta sarebbe in capo solo al lavoratore, oltretutto colpito duramente nel proprio stipendio. Le proposte dei sindacati - insiste la Slc - si concentrano sul trasferimento parziale del personale, inserendo il resto dei lavoratori in un bacino di prelazione, assicurando così ai primi continuità occupazionale e reddituale e ai secondi l’Aspi per 24 mesi in attesa di riassunzione".

Di fronte a questa "situazione di stallo e dovendo registrare la mancanza di terzietà dei commissari, in linea teorica nominati proprio per tali ragioni dal ministero, Slc Cgil chiede al Governo di assumere il controllo della vertenza per garantirne la trasparenza", conclude la nota.