"Dobbiamo leggere i fenomeni dell'immigrazione con una chiave di lettura nuova rispetto al passato. La crisi ha mutato lo scenario". Lo ha detto il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, rispondendo alle domande del notista politico del Quotidiano Nazionale, Andrea Cangini nel corso dell'incontro sul tema "Nuovi cittadini, l'Italia che siamo". "Non abbiamo ancora messo a fuoco bene - ha spiegato Martina - cosa sarà il Mediterraneo da qui ai prossimi anni. E questa è una mancanza non solo italiana, ma europea. Non si può pensare al Mediterraneo solo quando abbiamo una emergenza da gestire. Il tema della politica europea per il Mediterraneo è importante per sviluppare una visione nuova del fenomeno dell'immigrazione".

"La Commissione europea non deve essere - secondo il ministro - una struttura tecnico-burocratica, ma avere un ruolo politico. Bisogna riarticolare una politica di alleanze internazionali strategiche sul piano economico. L'Italia sta nel cuore del Mediterraneo. Un pezzo di Africa può connettersi con noi, ci sono formidabili opportunità sia per loro che per noi. Alcuni paesi africani cercano le nostre tecnologie, mi riferisco alla meccanica agricola. Attorno alla catena del freddo, ad esempio, misuriamo una prospettiva esportativa verso quel continente. Ovviamente molto dipende dalla stabilità politica interna del Paese".

"La componente lavorativa degli immigrati nel settore - ha aggiunto Martina - è consistente. La capacità di confronto sviluppata dalle organizzazioni sindacali con questo ministero è un grande valore. Stiamo studiando misure, confrontandoci con il sindacato, per il settore agricolo alimentare. Il mio obiettivo è portare nel decreto 'Campo libero' la prima sperimentazione per il buon lavoro nelle imprese agricole, attraverso una rete che certifichi la qualità del lavoro. Questa mi sembra anche la maniera migliore per sfidare il sindacato in maniera costruttiva".

"Superata la fase di campagna elettorale - ha aggiunto Martina - dobbiamo riavviare la discussione sulla questione dell'immigrazione. Negli ultimi anni abbiamo subìto una certa egemonia della destra, commettendo anche degli errori. Oggi é cambiata la percezione del fenomeno. Con la crisi c'era il rischio di vedere focolai pericolosi di conflitto fra etnie. Eppure non ci sono stati". "Bisogna smetterla di immaginare l'Expo come una fiera - ha concluso Martina - ma considerare questo evento come una grande operazione politico-istituzionale".