Pubblichiamo un estratto da “Obiettivo Orientamento” la guida pratica dell’Inca (il patronato della Cgil) su ammortizzatori sociali, contribuzione figurativa e pensioni.

In via sperimentale per l’anno 2015, sempre a partire dal 1° maggio, è stato istituito l’Assegno di disoccupazione (Asdi), con uno stanziamento di 200 milioni di euro per il 2015 e di 200 milioni per il 2016, per fornire una ulteriore tutela di sostegno al reddito a quei lavoratori/trici che, dopo aver usufruito della Naspi, si trovino ancora senza occupazione e in condizioni di particolare disagio economico (rilevato con l’Isee). Tale misura è riservata a lavoratori/trici con figli minori e prossimi al pensionamento, senza i requisiti contributivi e anagrafici.

La durata massima dell’Asdi è di sei mesi ed è pari al 75% dell’ultimo trattamento Naspi. In ogni caso, l’importo dell’Asdi non può essere superiore a quello dell’assegno sociale. L’importo sarà incrementato per gli eventuali carichi familiari del lavoratore (assegni familiari).

Il riconoscimento dell’Asdi è condizionato, pena la decadenza, alla disponibilità del lavoratore/trice a partecipare a corsi di formazione, di orientamento e di ricerca attiva di una nuova occupazione, proposti dai competenti Servizi per l’impiego. Il decreto legislativo puntualizza che, esaurite le risorse stanziate, il sostegno economico non sarà più erogato.