“La disoccupazione è cresciuta in maniera consistente, una situazione difficile si riscontra anche negli avviamenti, soprattutto dei giovani. Inoltre, l’89 per cento del lavoro attivato in questi mesi di crisi è con contratti a termine, di cui il 32 per cento con contratti che durano meno di tre mesi e il 12 per cento appena un giorno. C’è quindi un problema di occupazione e di qualità del lavoro disponibile”. A dirlo è Alessio Gramolati, segretario generale della Cgil Toscana, intervenendo stamani alla trasmissione “Italia Parla” di RadioArticolo1 (qui il podcast).

Parlando della propria regione, Gramolati ha precisato che la Toscana si presenta come una realtà tripartita: “c'è un'area che sta andando molto bene, quella legata all'export, come l'agroalimentare, la meccanica strumentale, la chimica, la farmaceutica. C'è una seconda parte che invece sta andando nella direzione opposta: è quella esposta ai mercati interni, o che non ha scelto la strada dell'investimento. Infine, c’è l’area delle aziende che non riescono a fare il salto nel nuovo modello di specializzazione e che però avrebbero tutte le condizioni per farlo. Noi dobbiamo soprattutto salvaguardare queste aziende, perché se non si innalza il modello di specializzazione sarà molto difficile riuscire a mantenere integro il nostro apparato economico e produttivo”.

Domani (martedì 8 luglio) si terrà a Perugia un'iniziativa di Cgil Toscana, Umbria e Marche, intitolata “Per un Piano del lavoro nell’Italia di mezzo” e conclusa dalla segretaria generale Cgil Susanna Camusso, con l'obiettivo di coordinare gli sforzi per combattere la crisi che si allarga oltre i confini di queste regioni. “L’iniziativa – spiega Gramolati - non nasce nel deserto, bensì cerca di fare il punto su riflessioni e idee che circolano già da qualche anno. Siamo partiti dai fattori comuni, come quello della montagna, dell'Appennino che percorre le tre regioni, da cui discendono numerosi discorsi: dall’utilizzo del patrimonio boschivo all’industria del legno, dal turismo alla salvaguardia del territorio e dell'ambiente. Oppure le infrastrutture: c'è una grande questione di collegamento tra l'Est e l'Ovest, tra i due mari, che potrebbe essere un’opportunità assolutamente inedita per un territorio come il nostro”.

Tornando ai temi riguardanti più direttamente la Toscana, Gramolati denuncia l'assoluta assenza sul piano nazionale di politiche e scelte industriali coerenti. “La vicenda di AnsaldoBreda, ma anche quella dei laboratori Selex, chiamano in causa l'assenza di scelte strategiche da parte del governo. In un momento come questo, dove tutto cambia, il rischio dell'emarginazione delle nostre eccellenze è del tutto evidente” illustra il segretario generale Cgil Toscana: “è quello, ad esempio, che sta accadendo nella siderurgia. Stiamo misurando l'assenza di una scelta strategica su questo settore, una scelta che non riguarda solo Piombino ma tutto il paese. Se un paese di trasformazione come il nostro, che non ha materie prime, e che in tutto ciò che esporta vede la presenza dell'acciaio, non si dota una politica siderurgica, finirà per mettersi alle dipendenze di economie più forti, che invece su questi temi stanno facendo scelte coraggiose”.

Un altro appuntamento importante, che riguarda sempre la Toscana, è l’Assemblea dei quadri e dei delegati di Cgil, Cisl e Uil che si tiene giovedì 10 luglio a Firenze. Tema dell’Assemblea, la piattaforma unitaria su fisco e previdenza. “Il primo aspetto da sottolineare sono le adesioni, assolutamente superiori alle aspettative: noi ci aspettavamo 700-800 persone, credo invece che saremo quasi il doppio” spiega Gramolati. Riguardo i contenuti, il segretario regionale sottolinea che al centro “vi sarà la questione previdenziale: nelle assemblee congressuali abbiamo riscontrato come questa sia una ferita aperta. E per più di una ragione: per la modalità con la quale si consumò l'intervento di Monti e Fornero, perché non furono ascoltate le parti sociali, per le decisioni unilaterali che sono state assunte e che hanno prodotto i guasti che tutti conosciamo, come la vicenda degli esodati”.