Sì alle nozze gay. C'era anche questo referendum nell'election day che ha confermato Barack Obama alla Casa Bianca, e gli americani hanno approvato per la prima volta alle urne i matrimoni delle stesso sesso, imprimendo un svolta su tema sociale che divide e spacca l'America.

Così come quello della marijuana, il cui uso ricreativo è stato approvato - sempre alle urne - in Colorado e nello stato di Washington. Su quest'ultimo tema è stato chiamato a esprimersi anche l'Oregon (il risultato del voto non è ancora comunicato), mentre Massachusetts, Montana e Arkansas sono stati chiamati a votare su un uso medico della cannabis.

Nei mesi scorsi Obama si era espresso a favore delle nozze gay che - a suo avviso - dovrebbero essere legalizzate, ma per decisione dei singoli stati. E così è stato in Maryland e Maine, dove i cittadini dicono che vanno riconosciute.

Si tratta per l'America di una vera e propria svolta: è la prima volta che un tema sociale viene approvato dopo essere stato precedentemente bocciato dagli elettori in oltre 30 stati, incluso lo stesso Maine nel 2009. Si avvia alla loro approvazione anche lo stato di Washington ma il conteggio delle schede richiederà tempo e un risultato certo potrebbe non esserci prima di alcuni giorni. 

I matrimoni gay sono stati legali finora in soli sei stati americani e nel Distretto di Columbia: in tutti i casi di è trattato di norme imposte e di decisioni in tribunale. 

Complessivamente referendum si sono tenuti in 37 stati americani, dalla legalizzazione della marijuana ai matrimoni gay, passando per l'uso obbligatorio dei preservativi nei film porno e i finanziamenti all'aborto. In totale i quesiti sono 174, il numero più alto dal 2006 quando ne furono presentati 204.