Sul palco dell’Auditorium è salito Cristian Ferrari, segretario della Camera del lavoro di Padova. “Noi abbiamo sviluppato un lavoro sul nostro territorio, partendo dalla consapevolezza dell’urgenza del cambiamento della Cgil, e concentrando l’attenzione su alcuni temi principali: la contrattazione, innanzitutto, che deve essere inclusiva, cioè il contrario della frantumazione che caratterizza il mondo del lavoro. Ci vuole una trasformazione radicale al nostro interno, che non si può più affrontare per compartimenti stagni e verticalizzazioni, come abbiamo fatto finora. Partire da qui, è il modo migliore per affrontare anche la crisi di rappresentanza del sindacato confederale. La vera grande novità di questa conferenza sta nel fatto che finalmente la Cgil assume la complessità del mondo del lavoro di oggi. Dobbiamo aggiornare e innovare l’attuale sistema partendo da un nuovo progetto condiviso di contrattazione. Ciò significa stringere nuovi legami di solidarietà, che non può che essere portata dal basso, partendo dai luoghi di lavoro, azienda per azienda. Un processo che ha coinvolto tutti, dalle Rsu ai delegati, ai gruppi dirigenti. Abbiamo costituito dei tavoli tematici, che sono poi diventati tavoli permanenti per avviare progetti e sperimentazioni, e non ho neanche la certezza dei risultati: saranno i fatti a dire se abbiamo fatto un buon lavoro o meno. Un risultato, però, lo abbiamo già raggiunto: la partecipazione a tutti i livelli, davvero notevole. Tutti si sono confrontati nel merito, e questo vuol dire confederalità, che non è una questione di potere o di gerarchia, ma un metodo di lavoro aperto alla discussione e all’attività comune. Solo così, tutti assieme, possiamo vincere le sfide che abbiamo davanti a noi. Democrazia sindacale vuol dire anche questo, maggiore partecipazione da parte degli iscritti per 365 giorni l’anno. Il vero cambiamento della Cgil lo misureremo proprio nel modo di contrattare sul territorio”.