Hanno già raccolto in pochi giorni 600 euro e sperano di arrivare a 2 mila euro. Tra i 1.040 dipendenti della ex provincia di Palermo è in corso una raccolta di fondi in segno di solidarietà per i 345 dipendenti dell’ormai ex provincia di Vibo Valentia, che l’ultima busta paga l’hanno vista a gennaio.

La gara di solidarietà, alla quale hanno aderito i sindacati e le Rsu degli enti di recente soppressi,  è stata promossa dal coordinamento nazionale delle Province. Il personale dell’a ex provincia di Vibo Valentia si trova senza stipendi da 7 mesi. In segno di protesta, i dipendenti della provincia calabrese, nata 8 anni fa, una delle ultime istituite in Italia, si alternano a  turno sui tetti dell’ex posto di lavoro e rivendicano un intervento straordinario a livello regionale o nazionale per consentire il pagamento degli stipendi fino al completamento della fase di riordino prevista dall'attuazione della legge Delrio.

Intanto a Palermo e in Sicilia è già partita la raccolta di fondi portata avanti dalla Rsu. “Pensiamo di  arrivare a 2 mila euro chiedendo 5 euro ai testa i colleghi. Questa iniziativa è stata sposata anche dal coordinamento regionale Rsu delle province siciliane. Siamo tutti mobilitati, in Sicilia puntiamo a raccogliere in totale 10 mila euro – dice Saverio Cipriano della Rsu Fp Cgil dell’ex Provincia di Palermo, che sta portando avanti la raccolta assieme a  Maurizio Magro Malosso, Rsu della  Cisl –  Tutti i lavoratori delle Province sono fortemente preoccupati per il loro futuro occupazionale e per la tenuta dei servizi. Negli ultimi mesi siamo scesi in piazza diverse volte.  Con la legge di stabilità sono state tagliate risorse per 3 miliardi in tre anni a  tutte le province italiane,  ormai messe letteralmente in ginocchio. Nella sola Provincia di Palermo il disavanzo  è di 30 milioni e  in tutta la Sicilia il disavanzo complessivo delle ex Province tocca quota 200 milioni. Grazie alla norma inserita in finanziaria regionale,  e ora anche nella normativa sugli enti locali approvata ieri alla Camera,  i disavanzi possono essere coperti con i residui degli anni passati”.  

“Ma con questo sistema di tagli – aggiunge Cipriano - le difficoltà rimangono. A Palermo ci sono 90 milioni di residui, che stanno permettendo di pagare gli stipendi di questo e del prossimo anno. Ma da tempo non si sta  spendendo un euro per la manutenzione delle scuole e per le strade provinciali, molte in condizioni disastrose, come quelle  attorno alla bretella di un chilometro costruita dal Movimento 5 stelle. E il pericolo maggiore è per gli enti che non hanno più residui, che presto si vedranno costretti a licenziare il personale. Se non cambia il sistema dei tagli, anche noi entro un anno  saremo senza soldi”.