?Nel giro di un anno la proprietà potrebbe chiudere lo stabilimento e portare la produzione in Cina?. A dirlo è il segretario provinciale della Fiom di Bologna, Bruno Papignani, che lancia l?allarme sul futuro dell'ex Mab Masellis, storica azienda bolognese che produce chiudi-porta, acquistata nel 2001 dalla multinazionale svedese Assa Abloy. In Cina l'azienda realizzerebbe tre milioni di pezzi l'anno contro gli attuali 300 mila. Intanto, i circa 125 lavoratori oggi hanno scioperato per un'ora e domani si riuniranno in assemblea per fare il punto della situazione. Spiega Papignagni: ?C?è un accelerazione che ci fa presupporre che, nonostante gli accordi sottoscritti a settembre, si arrivi alla delocalizzazione della produzione, con l'illusione che il commerciale sia mantenuto. La logica delle multinazionali è acquisire i marchi per far fuori i concorrenti. Magari, se il contrasto si fa duro, pur di chiudere sono disposti a dare dei soldi ai lavoratori. Così, però, si distrugge il patrimonio industriale del territorio?. Il sindacato chiede dunque di incontrare la Provincia e il Comune di Bologna: 'Se non mettiamo un fermo e non impostiamo una discussione preventiva, rischiamo di veder chiudere un'altra azienda. E non ci vengano a dire che tutto questo è naturale, visto che lo stabilimento potrebbe continuare a produrre. Porremo il problema anche all'associazione degli industriali?.