La decisione assunta ieri dalla Regione Lombardia sulla fecondazione eterologa è sbagliata e iniqua. A dirlo è la Cgil Milano, ricordando che la decisione della Regione prevede la fecondazione eterologa solo a pagamento, senza contributi regionali, e ne consente l’utilizzo solo alle coppie eterosessuali, in cui uno dei due abbia la certificazione medica che ne attesti la sterilità irreversibile, escludendo quelle coppie che, pur non essendo sterili, sono portatrici di malattie genetiche trasmettibili. “Chiediamo alla giunta regionale – spiegano Tiziana Scalco e Alfredo Costa della Cgil milanese – di rivedere e correggere tale decisione, orientandosi in linea con le decisioni che già altre Regioni hanno assunto. Se questo non dovesse accadere ci mobiliteremo a fianco delle tante famiglie coinvolte e che da anni aspettano una risposta da parte del Servizio sanitario pubblico ai loro drammatici problemi. Inoltre, se la Regione non dovesse decidere di cambiare tali decisioni, significherebbe che ancora una volta si è scelto di mettere un disincentivo economico a discapito delle coppie meno abbienti e di far prevalere un aspetto ideologico alle ragioni e ai problemi di migliaia di coppie”.