“La Fillea Cgil ha più volte denunciato i problemi dell’occupazione in edilizia e la crisi in cui versa l’intero settore delle costruzioni snocciolando dati, statistiche, report, ecc. Abbiamo gridato al mondo intero che l’edilizia nei momenti di crisi dovrebbe svolgere il ruolo di traino per l’economia ma perché ciò avvenga occorre intervenire attraverso un forte intervento pubblico nella direzione delle costruzioni”.A dirlo in un comunicato è il Segretario Generale della Fillea Cgil di Enna Alfredo Schilirò, in cui chiede grossi programmi pubblici.

"A nostro parere – continua Schilirò -  l’intervento pubblico appare fondamentale per una buona politica dell’occupazione, perché l’impatto sulla creazione dei posti di lavoro è diretto. I programmi pubblici appaiano interessanti perché possono favorire la produzione e la fruizione di beni pubblici di cui vi è carenza creando un modello di sviluppo in cui tali beni abbiano un rilievo maggiore, nel sistema economico del libero mercato". 
La casa è l’elemento cardine per una famiglia, quindi intervenire in materia di edilizia residenziale ha il duplice obbiettivo di dare una casa a chi non la possiede e creare occupazione per i lavoratori dell’edilizia. 

"E' indispensabile innescare un circuito virtuoso di manutenzione continua e riqualificazione dell'intero patrimonio - continua il sindacalista - . La nostra provincia non ha bisogno di nuove case e di consumare altro territorio, ma di riqualificare e rilanciare l'esistente. Un intervento continuo e duraturo nel tempo, che interessi, a rotazione l'intero patrimonio, sarebbe in grado di generare occupazione continua non solamente tra gli edili ma su tutta una serie di lavoratori legati all'impiantistica in genere e a quanto ruota intorno all'edilizia.

"E' necessario - quindi - rifare le coperture degli edifici, rifare i prospetti e le facciate, riqualificare energeticamente gli immobili, consolidare alcuni edifici, coibentare, installare gli impianti di riscaldamento, adeguare e abbattere barriere architettoniche, sfruttare la bio edilizia la quale potrà creare un indotto virtuoso nella produzione in loco di nuovi materiali. Questo consentirebbe, ad esempio, la creazione, nella Valle del Dittaino, di un polo ad alta specializzazione di materiali per la “green economy”.