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“Da mesi l’Ance sta di fatto boicottando l’applicazione del contratto nazionale sottoscritto nel luglio 2018, ritardando l’avvio del Fondo sanitario integrativo Sanedil a favore degli operai e degli impiegati del settore”. Lo dichiarano le segreterie nazionali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. “Sanedil – continuano i sindacati – rappresenta la vera conquista contrattuale per i circa 700 mila lavoratori e lavoratrici del settore, ai quali finalmente saranno garantire prestazioni sanitarie e sociosanitarie omogenee su tutto il territorio nazionale che arricchiscano e potenzino il welfare e l’insieme delle tutele già offerte dalla nostra bilateralità”.
Le sigle quindi proseguono: “Dopo aver concluso la lunga fase costitutiva e aver terminato tutti gli adempimenti necessari al suo effettivo avvio, anche accogliendo e valutando positivamente alcune importanti richieste provenienti dall’Ance su diversi temi del confronto, si è infine giunti alla sottoscrizione di un accordo tra tutte le altre parti costituenti che senza alcuna fondata ragione l’Ance ha deciso di non sottoscrivere, a differenza di tutte le altre associazioni datoriali (associazioni artigiane, Confapi, Alleanza delle cooperative)”.
Giunti a questo punto, o nei prossimi giorni vi sarà un ripensamento da parte dell’Ance o si arriverà a una inevitabile rottura delle relazioni industriali, “alla quale seguiranno azioni legali diffuse e una giornata di mobilitazione, con presìdi di protesta sotto tutte le sedi Ance, in programma venerdì 7 febbraio prossimo”. I sindacati ritengono “inaccettabile la posizione del tutto strumentale assunta dall’Ance, visto che da più di 14 mesi le aziende stanno versando gli accantonamenti previsti dal Ccnl che, ricordiamo, sono costi contrattuali a favore dei lavoratori, e alla luce delle legittime sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali e degli organismi del Fondo stesso (consiglio di amministrazione e assemblea) i quali, come noto, sono composti pariteticamente dai rappresentanti dei lavoratori e dai rappresentanti delle imprese”.
“Pacta sunt servanda, come ci ricordano correttamente i latini, i patti sono fatti per essere rispettati, a nessuno è data la possibilità di non applicare le intese sottoscritte, a meno che – continuano Feneal, Filca e Fillea – non vi siano altri obiettivi non dichiarati. Come organizzazioni sindacali abbiamo proposto procedure snelle e trasparenti, sulla falsariga di quanto previsto per le gare pubbliche, approvando tutto nel consiglio di amministrazione di Sanedil all’unanimità; abbiamo trovato con tutte le altre associazioni datoriali una sintesi avanzata per il buon funzionamento del Fondo a partire dalla corretta applicazione dei contratti sottoscritti; insieme a tutte le associazioni di impresa, Ance inclusa, stiamo provando a portare avanti al Mise un tavolo per il rilancio del settore, e non troviamo spiegazione alcuna per l’atteggiamento dell’Ance, se non quella tutta politica di non dare attuazione a quanto previsto dal Ccnl sottoscritto”.
Se così fosse, però, l’associazione confindustriale “si assuma le proprie responsabilità fino in fondo e si assuma la responsabilità di una rottura profonda e senza precedenti del nostro sistema di relazioni industriali. Per quanto ci riguarda – concludono le sigle – noi difenderemo le importanti conquiste ottenute nell’ultimo rinnovo contrattuale con tutti gli strumenti a nostra disposizione, per garantire ai lavoratori quei diritti e quelle tutele ottenute anche con giornate di sciopero e mobilitazione”.