“L’analisi congiunturale a livello internazionale conferma l’instabilità del sistema economico e del modello di sviluppo globale. A distanza di 9 anni dall’inizio della crisi è ormai evidente la debolezza strutturale dell’attuale sistema capitalistico”. È quanto si legge nell’ottavo numero dell’Almanacco dell’economia, curato dall’area politiche di sviluppo della Cgil nazionale. “La crescita nelle economie avanzate è labile e discontinua – prosegue la pubblicazione della confederazione –, il commercio mondiale resta ben al di sotto del potenziale degli anni precedenti (tanto da segnare un livello inferiore al 2015) e gli stessi Paesi a rapida crescita contano un ritmo inferiore di variazione del Pil rispetto alle attese.

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L’Almanacco fa poi riferimento ai contenuti dell’ultimo World economic outlook del Fmi (ottobre 2016, dal titolo “Domanda sommessa”), nel quale si conferma il rischio di una lunga stagnazione. “L’inflazione è bassa in tutto il pianeta – sottolinea ancora il bollettino della Cgil –. La disoccupazione rimane il principale problema economico e sociale. Gli squilibri macroeconomici alla radice della crisi di sovrapproduzione globale continuano a riflettersi nell’andamento della domanda globale e della stessa produzione industriale”.

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