Rafforzare la cultura della legalità, aumentare il senso di sicurezza dei cittadini, contribuire alla riqualificazione del territorio. Consapevoli che soprattutto nelle regioni e nelle città del Sud la legalità è precondizione di un modello di sviluppo vero, sostenibile, solidale. È questo il senso del progetto di sicurezza urbana integrata dal titolo “Metropolis, i nostri occhi sulla città”, presentato stamani a Bari nel corso di un convegno al quale ha partecipato il segretario confederale della Cgil, Gianna Fracassi. A promuoverlo il Forum della Legalità dell’Area Metropolitana di Bari, un cartello di sigle del mondo sindacale, associativo, istituzionale, datoriale. Tra questi Cgil, Cisl e Uil del capoluogo di regione, l’Arci, Libera, la Confindustria, la Fondazione Migrantes, La Legacoop. Ma anche Inps, Inail, Camera di Commercio, Asl.

“Oggi per tutta l'area metropolitana di Bari è una giornata importante perché per la prima volta attraverso il Forum della Legalità stiamo presentando un progetto concreto sul tema della sicurezza urbana integrata” ha affermato Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil metropolitana, nel suo intervento di introduzione ai lavori del convegno. “La crisi economica ha accentuato in molti contesti - soprattutto al Sud - marginalità sociali, intensificando il senso di insicurezza diffuso tra i cittadini e le imprese. Oggi mettiamo una pietra per costruire e sviluppare un tema di grande emergenza cui la Cgil ha da sempre prestato molta attenzione, partendo dalla volontà di costruire alla base una cultura della sicurezza e della legalità”. 

Un salto di qualità – questo l’intento dei promotori del progetto - nella strategia della sicurezza, puntando sull’azione sinergica della magistratura, delle forze di pubblica sicurezza, sul coinvolgimento dei Comuni, ma anche sulla collaborazione dei cittadini. Tema che ha visto il contributo del viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, che a partire dal “modello barese” ha accolto l’invito di Gianna Fracassi per lavorare a un protocollo nazionale sulla legalità.

Il progetto prevede l’istituzione di tre tavoli di lavoro permanenti sui temi “Legalità e sicurezza urbana”, “Riqualificazione del territorio”, “Attività delle imprese e gli appalti”. Toccherà alla città metropolitana di Bari nominare lo staff di gestione del progetto, con funzioni di cabina di regia e di raccordo con tutti i soggetti coinvolti. Diverse le aree di intervento: dalla trasparenza della pubblica amministrazione a quella degli appalti, dalla sicurezza dei territori agli organici di forze dell’ordine e magistratura, dal ruolo della polizia locale agli aspetti sociali legati al tema della legalità.

Al progetto anche il compito di monitorare l’andamento dei reati, mappare le organizzazioni criminali presenti, indagare sulla percezione di sicurezza di cittadini e imprese, proporre misure di contrasto alle illegalità, partendo da interventi sul sociale e tenendo conto del degrado delle periferie. Saranno attivati sportelli di primo ascolto dei cittadini, così come saranno valutati quei progetto che intervengono sul sostegno allo stato di necessità delle persone e delle famiglie, in primis le emergenze legate all’occupazione e all’abitare. 

“Per la Cgil mettere in sicurezza i territori parte proprio dalla riqualificazione delle città”, ha sostenuto il segretario confederale, Gianna Fracassi, nel suo intervento. “Ma va collegato a un piano per il paese. E si fa prevenzione e cultura della legalità attraverso politiche di inclusione”. Per Fracassi “è necessario investire sulla qualità delle scuole, degli asili, sulla loro sicurezza. Ma c’è un tema che come Cgil ho il dovere di richiamare: una delle prime politiche per la sicurezza, la più efficace, è la politica per l’occupazione. Se noi ragioniamo in un contesto dove la disoccupazione giovanile è alta, la precarietà è elemento di esclusione anche per gli adulti, occorre partire da questi nodi, dare risposte in questo senso soprattutto ai giovani e alle donne. Abbiamo presentato un piano straordinario per l’occupazione che insieme a investimenti pubblici per lo sviluppo punta a sostenere un incremento dei livelli occupazionali. Ma serve, oggi, un maggiore ascolto e confronto tra tutte le parti coinvolte", ha concluso.