Nell'ambito del convegno "Riorganizzare la Sicurezza" che si è svolto stamattina al teatro dei Dioscuri a Roma e organizzato dalla Cgil nazionale insieme alle categorie interessate al ddl Madia, la Flai Cgil ha ribadito tutte le ragioni per le quali è contraria all'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato in un'altra forza di polizia.

"È una riforma che non ha senso", dichiara Giovanni Mininni, segretario nazionale della Flai Cgil "e nessuno fino ad ora è stato in grado di rispondere nel merito alle argomentazioni che sosteniamo. Siamo solo vittime di una riforma urlata come fosse uno slogan, non ci è possibile conoscere ancora oggi qual è l'idea di fondo e tutto fa pensare che ormai sia la solita operazione di immagine alle quali questo governo ci sta abituando. Sentiamo solo ripetere ossessivamente: da 5 a 4. L'eventuale accorpamento del Corpo Forestale dello Stato al Ministero degli Interni o, peggio ancora, al Ministero della Difesa, come sembrerebbe stiano valutando, snaturerebbe la missione del Corpo Forestale che avrebbe bisogno invece di essere potenziato come moderna forza di polizia a difesa del patrimonio agroalimentare, forestale, ambientale e a tutela della biodiversità".

"Siamo inoltre fortemente preoccupati anche per il futuro degli operai forestali - continua Mininni - che sono alle dipendenze del Corpo e che svolgono lavori di elevata professionalità, proprio negli Uffici Territoriali per la Biodiversità, a tutela dell'ambiente e del territorio, nelle 130 Riserve naturali dello Stato. Cosa c'entrano loro con la Polizia o i Carabinieri? È un problema che attiene alla diversa mentalità di approccio ai problemi che esiste tra il Mipaaf e i Ministeri degli Interni o della Difesa e questo aspetto non può essere sottovalutato”.

La Flai Cgil auspica che il ddl Madia, che domani comincerà ad essere discusso nell'aula del Senato, lasci la possibilità di una riforma del Corpo Forestale, "di cui ci sarebbe bisogno" conclude Mininni "anche per riconoscere la giusta professionalità agli operai forestali con un passaggio a ruolo. Confidiamo in un ripensamento da parte del governo e chiediamo al Mipaaf di adoperarsi per scongiurare questo grave danno che si produrrebbe al Paese”.