“Anche se fossero semplici voci, quelle relative alle modifiche delle percentuali Iva, non ci piacciono proprio per nulla, anche a fronte dell'ultima esperienza dell'aumento IVA dal 21 al 22%. Ipotesi contrastata da tutti i gruppi parlamentari che ben presto, poi, è diventata realtà, ottenendo effetti deleteri sia per l'aumento di prezzi e tariffe e sia ribadendo un'ulteriore contrazione dei consumi”.

A dirlo in una nota sono Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusfbef commentando le ultime notizie secondo cui potrebbe esserci un rincaro della quota agevolata dal 4% al 10% “che riguarderebbe beni importanti quali quelli alimentari e quelli delicatissimi in campo sanitario”.

Secondo i dati dell'Osservatorio nazionale di Federconsumatori, dal 2008 ad oggi i consumi nel settore alimentare hanno registrato una contrazione del -10,4%, pari a una caduta della spesa delle famiglie di oltre 14,2 miliardi di euro; gravissimo quello del comparto della salute pari a -23,1%.

“Abbiamo inoltre calcolato - conclude la nota - che questo rovinoso aumento dell'Iva, dal 4% al 10%, avrebbe per una famiglia media italiana una ricaduta economica di 205 euro annui che graverebbero su un già infimo potere d'acquisto delle famiglie”.