“Con sentenza del 12 marzo scorso il Tribunale di Napoli ha condannato l’Agcom, dopo la denuncia della Fisac Cgil, per comportamento antisindacale in quanto l’8 luglio del 2103 essa firmava un accordo separato con altre sigle sindacali prima ancora di avere convocato e sentito la Fisac Cgil”. A darne notizia sono la stessa Fisac e la Cgil Nazionale che attraverso, rispettivamente, il segretario generale, Agostino Megale, e il segretario confederale, Fabrizio Solari, così commentano: “L’ordinanza è il colpo più pesante che l’Agcom riceve da un Tribunale perché arriva direttamente al cuore di un progetto, di quel 'nuovo corso dell’Agcom', che tra le altre cose mirava con tutta evidenza a estromettere sistematicamente dalle trattative il più grande sindacato di questo paese, come denunciato puntualmente dalla Fisac Cgil”.

“Benché avessimo messo in guardia l'Agcom da un disegno volto ad emarginare la Cgil all’interno dell’Autorità - proseguono i due dirigenti sindacali -, l’eclatante estromissione dalle trattative sindacali comunque avvenne e ci obbligò ad utilizzare tutte le strade per ripristinare la democrazia nel confronto tra le parti sociali e l’Agcom. La risposta del Tribunale, oltre ad essere studiata, forte e capace di assumere la centralità del valore della democrazia sindacale e dei diritti dei lavoratori, finalmente chiarisce la situazione e fa luce su uno dei momenti più bui della storia dell’Agcom. Quest'ultima, non bisogna dimenticarlo, un’Autorità di Garanzia”.

In particolare la sentenza, fanno sapere Megale e Solari, “delimita un preciso perimetro delle relazioni sindacali in Agcom; rileva che l’ordinamento riconosce a tutte le organizzazioni sindacali un eguale diritto all’esercizio delle libertà sindacali, assicurando l’opera di proselitismo e di sostegno economico, ponendo garanzie contro atti discriminatori ed evitando i sindacati di comodo; condanna l’Agcom, in quanto ritiene che la sua condotta sia connotata dall’essere antisindacale”. Quanto stabilito quindi dal Tribunale di Napoli, concludono, “rende giustizia alla prevaricazione patita dalla Fisac e il vertice dell’Agcom (Organo collegiale di indirizzo) dovrebbe fare le dovute valutazioni e prendere i provvedimenti di conseguenza”.