“Sostenere il blocco di una grande arteria ferroviaria come la Tav, che taglia trasversalmente l’Europa da Lisbona a Kiev, significa rinunciare per sempre allo sviluppo commerciale e turistico per l'Italia in questo importante progetto infrastrutturale. La Tav, come la Tap e il Terzo valico e le grandi arterie già progettate di collegamento con il sistema portuale soprattutto al Sud del nostro paese – che deve diventare la vera porta di accesso per gli scambi commerciali dell'Europa – sono indispensabili”. A dirlo è il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Colla, nel respingere l’ipotesi di bloccare le opere infrastrutturali già programmate, convinto che “in particolare la Tav va nella auspicata direzione di indirizzare il trasporto di persone e merci verso l’elettrico e, nel rispetto dell’ambiente, di utilizzare sempre meno il petrolio. Altrimenti lasceremo ai porti del nord Europa il primato”.

Per il dirigente Cgil, questa scelta “significa progettare lo sviluppo e l'occupazione per il futuro e assicurare il diritto costituzionale e sociale alla mobilità. Significa, cioè, seguire la strada della cooperazione internazionale e non il protezionismo e l’oscurantismo politico e culturale che vorrebbero imporre. La Cgil, tutto il sindacato confederale – assicura Colla –, si batterà senza esitazione contro questa dannosa deriva, per difendere i diritti, l'occupazione dei lavoratori e soprattutto per dare speranza e tranquillità alle giovani generazioni. Ecco perché ribadiamo la nostra disponibilità a un confronto di merito finalizzato a dimostrare efficacia e validità delle opere infrastrutturali”.

“Crediamo che sia oramai acclarato – conclude – che le infrastrutture materiali e immateriali siano la spina dorsale del sistema produttivo e la vera leva per lo sviluppo e l'occupazione. Il nostro paese ha necessità impellente di mettersi al passo con gli altri competitor europei, altrimenti saremo seriamente penalizzati, e soprattutto le future generazioni ne pagherebbero le conseguenze peggiori”.