E’ allarme, nel sindacato, sul Codice degli appalti e sui suoi riflessi nelle aziende energetiche. Il segretario generale della Filctem Cgil, Emilio Miceli, ha scritto al ministro del Lavoro Luigi Di Maio chiedendo un incontro immediato. “L’articolo 177, comma 1, del cosiddetto Codice degli Appalti – si legge nella lettera di Miceli –, secondo il parere del Consiglio di Stato diventerà inevitabilmente lo strumento utile a distruggere quell’importante tessuto economico e occupazionale che sono le aziende partecipate che operano nel settore della distribuzione elettrica e gas”.

“Se la norma che prevede che l’80% dei ‘Contratti di lavoro, servizi e fornitura relativo alle concessioni di importo pari o superiori a 150 mila euro’ dovesse applicarsi alle cosiddette partecipate pubbliche – argomenta il dirigente sindacale –, significherebbe che Società come Enel Distribuzione, Snam, Italgas, Hera, Iren, A2a, Acea Distribuzione (Areti), ecc. si trasformerebbero in un sol colpo in semplici adesivi da incollare a quelle miriadi di piccole e medie società appaltatrici che dequalificherebbero servizi essenziali per la comunità, senza poter fare quegli investimenti necessari per modernizzare le infrastrutture energetiche”.

“Ella, signor Ministro, ha accennato in diverse sue dichiarazioni, ad una preferenza per processi di riacquisizione da parte del sistema pubblico di grandi imprese di questo Paese – prosegue Miceli –. Non le sfuggirà che una interpretazione così autorevole del Consiglio di Stato di una legge scritta male, avrà come conseguenza la distruzione della presenza del sistema pubblico nei grandi servizi del nostro paese e la messa a rischio di decine di migliaia di posti di lavoro accompagnati dalla più grande destrutturazione del sistema delle utility mai avvenuto. È un tema assai delicato che ha bisogno di un intervento anche a mezzo di decretazione d’urgenza che preveda la non applicazione dell'articolo citato al settore di distribuzione elettrica e gas, al pari di quanto già previsto per il servizio idrico”. 

“Sarebbe utile incontrarci al tavolo del MiSE insieme alle forze datoriali per porre rimedio al più presto ad una situazione altrimenti non sanabile”, conclude il segretario generale della Filctem Cgil.