Continua lo stato di agitazione del personale della Città metropolitana di Catania che stamattina (21 giugno), nel corso di un'assemblea tenutasi in presenza delle segreterie provinciali e regionali di Fp Cgil , Uil Fpl, Csa Ral, hanno richiesto "con estrema urgenza" di interloquire con la Regione Sicilia e il governo nazionale a difesa del futuro dell’ente, a garanzia dei servizi dei cittadini (reti stradali, scuole e servizi sociali etc) ed i livelli occupazionali. I lavoratori chiedono anche "la liquidazione ai dipendenti della ridicola produttività del 2016 per circa 300 euro annui per dipendente (a fronte di circa 40 mila euro per ciascun dirigente) e di ogni altra spettanza non corrisposta e sospesa da molti mesi; la reitera della richiesta di incontro immediato col sindaco Bianco, vista la carenza di ogni relazione sindacale".

Per i rappresentanti sindacali è chiara la gravità della situazione dell’ente, schiacciato tra l'evidente insufficienza delle risorse causata del prelievo forzoso dello Stato (pari ad un terzo delle risorse disponibili) ed i "comportamenti provocatori" adottati dal segretario generale, "giunto in tale contesto disastroso - si legge nella nota firmata dalle segreterie provinciali delle tre sigle - a proporre di sottrarre le esigue risorse destinate ai circa 600 dipendenti per remunerare solo una decina di “fortunatissimi funzionari” cui elargire le indennità delle posizioni organizzative".

"Mentre l’ente naufraga - continua la nota dei sindacati - il Fondo per l’efficienza dei servizi ( Produttività e Peo) del comparto e quello della dirigenza non sono stati costituiti, né presentati alle organizzazioni sindacali ed alla rsu. A tal proposito, il presidente della delegazione trattante ha più volte ribadito , incomprensibilmente, di non avere ricevuto alcun indirizzo politico, sottraendosi di fatto al dovuto confronto con le organizzazione sindacale firmataria del contratto" .