"La Cgil sciopera contro il Pd? Alla vigilia dello sciopero di oggi, la notizia ha riscosso un certo clamore e merita qualche precisazione. Noi scioperiamo perché Genova è la provincia ligure che ha reagito peggio alla crisi. Basta guardare ai numeri". Così Federico Vesigna, segretario generale della Cgil Liguria.

"A perdere posti di lavoro in Liguria è la provincia di Genova, dove solo nell’ultimo anno l’occupazione è calata di 5.000 unità, e si contano 9.000 dipendenti in meno. Segno che, finiti gli ammortizzatori sociali, la crisi sta intaccando in profondità il tessuto produttivo tradizionale. Com'era prevedibile, non basta cambiare le regole del mercato del lavoro per far ripartire il Paese. Servono politiche industriali e misure di sostegno agli investimenti e ai consumi. Non sono, quindi, in discussione le ragioni dello sciopero. Forse si può discutere sull’opportunità di scioperare a ridosso delle elezioni, cosa che può indurre a malevoli interpretazioni. Però non cambia il merito della protesta", rileva il dirigente sindacale.

Non è una novità che non siamo d’accordo con molti dei provvedimenti del governo Renzi. Quello che non va frainteso è il nostro ruolo di sindacato, che rappresenta gli interessi di lavoratori e pensionati. Il nostro compito non è, e non può essere, quello di riempire il vuoto che esiste alla sinistra del Pd. Noi ci misuriamo e ci confrontiamo, quando ce ne è data l’occasione, con la politica che c’è, e allora il Pd non è il nemico contro cui si sciopera, ma è uno dei soggetti con cui fare i conti. Poi, com'è naturale, convivono dentro alla Cgil sensibilità politiche diverse, ma ci sono anche tante compagne e tanti compagni che, come me, restano iscritti al Pd e voteranno Pd alle prossime elezioni", conclude l'esponente Cgil.