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Crescono di ora in ora le adesioni alla manifestazione promossa per domani, mercoledì 8 agosto, a Foggia, da sindacati e associazioni contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro nelle campagne. La manifestazione prevede un concentramento dalle ore 18.00 presso il piazzale della Stazione con corteo che si muoverà alle ore 18.30 e proseguirà sino a Piazza Cesare Battisti (Teatro Giordano), dove si terranno gli interventi conclusivi.
SICILIA
La Cgil e la Flai siciliane aderiscono e parteciperanno con una folta delegazione alla manifestazione contro il caporalato, lo sfruttamento dei lavoratori migranti e per i diritti di tutti i braccianti agricoli che si terrà domani, mercoledì 8 agosto, a Foggia su iniziativa dei sindacati confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil. La manifestazione, dopo l’ennesimo incidente nel quale hanno perso la vita nelle strade di Foggia dodici braccianti stranieri che tornavano dai campi. Sabato scorso un altro incidente aveva coinvolto, uccidendoli, quattro ragazzi africani. “E’ chiaro-scrivono in una nota congiunta Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia e il segretario siciliano della Flai Alfio Mannino- che non può parlarsi in questi casi di tragiche fatalità. Queste sono stragi causate dalle condizioni – sottolineano- in cui lavorano i braccianti, migranti ma non solo, nelle campagne. Sono figlie dello sfruttamento di caporali e imprenditori agricoli senza scrupoli, della mancanza di diritti, di condizioni logistiche, tra cui i trasporti quasi sempre attuati con mezzi fatiscenti, non degne di un paese civile”. La Flai e la Cgil Sicilia, che proprio in queste settimane hanno svolto nell’isola iniziative per contrastare lo sfruttamento dei braccianti agricoli si uniscono alla Cgil e alla Flai nazionali nel chiedere un tavolo interministeriale per affrontare il problema delle condizioni in cui vivono e lavorano i braccianti nelle campagne, a partire dalla questione dei trasporti. Ma chiedono anche al Presidente della regione siciliana di “fare tutto ciò che è in suo potere per l’applicazione nell’isola della legge contro il caporalato, fenomeno ancora diffusissimo nelle campagne siciliane , di cui fanno le spese i lavoratori migranti e italiani , ai quali viene sottratto ogni diritto fino a nuove e inaccettabili forme di schiavitù”.
LOMBARDIA
"Ancora dolore e lutto nelle campagne pugliesi. Ieri un nuovo grave incidente provocato dalle pesanti condizioni di trasporto cui sono costretti dai caporali i lavoratori migranti agricoli, ha fatto salire a 15 il numero delle vittime in due giorni", lo scrive in una nota la Cgil della Lombardia. "Morti assurde e per noi inaccettabili che portano alla luce le pesanti condizioni di sfruttamento sul lavoro, l’assenza di diritti per questi lavoratori e l’illegalità diffusa del caporalato che il sindacato denuncia e combatte da tempo - continua la nota - La Cgil Lombardia è a fianco dei lavoratori migranti agricoli che, oltre alle condizioni inumane nelle quali sono costretti a lavorare e vivere, devono oggi piangere morti e vittime che non trovano riconoscimento. La Cgil sará in piazza mercoledì prossimo a Foggia con le altre organizzazioni sindacali e le associazioni impegnate nella lotta contro l’illegalità e lo sfruttamento".
ABRUZZO e MOLISE
La Cgil Abruzzo e Molise e la Flai Cgil Abruzzo e Molise aderiscono e partecipano alla manifestazione indetta dalla Flai Cgil insieme a Fai E Uila nazionali e territoriali e congiuntamente alle associazioni di Capitanata che operano a vario titolo sul tema dei diritti in agricoltura. "Diciamo basta alle morti sul lavoro in agricoltura, allo sfruttamento, al caporalato nelle compagne del sud e del nord Italia, alle condizioni disumane di vita e di lavoro che si trovano a vivere quotidianamente i tanti lavoratori - si legge in una nota dei sindacati di Abruzzo e Molise - Chiediamo alle Istituzioni preposte di vigilare e di dare piena applicazione alla Legge 199/2016, per porre in essere le azioni concrete che favoriscano un sistema opportuno di accoglienza, di incontro pubblico tra domanda e offerta di lavoro , di trasporto, per contrastare il caporalato e l’illegalità".
UMBRIA
Anche la Cgil e la Flai dell'Umbria saranno in piazza a Foggia mercoledì 8 agosto per dire dire "basta allo sfruttamento e al caporalato, esprimendo solidarietà e vicinanza a parenti e amici delle 15 vittime che si sono registrate in soli due giorni sulle strade pugliesi". "Morti inaccettabili conseguenza diretta dello sfruttamento sul lavoro e dell'illegalità diffusa contro la quale il nostro sindacato si batte da tempo nel Meridione come nel resto del Paese".
BASILICATA
La Flai Cgil Basilicata e la Cgil Basilicata aderiscono alla grande manifestazione indetta a Foggia per mercoledì 8 agosto dalla Flai Cgil insieme a Fai Cisl, Uila Uil territoriale e le associazioni di Capitanata che operano a vario titolo sul tema dei diritti in agricoltura, per dire dire basta a ogni forma di sfruttamento nel settore agricolo. Anche in Basilicata il problema è molto sentito, specialmente nelle campagne del Bradano, tanto che lo scorso anno è partita una sperimentazione del servizio di trasporto dei braccianti agricoli dal centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio (Potenza) ai campi di lavoro, grazie al contributo finanziario delle organizzazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil insieme alle associazioni di categoria Coldiretti, Cia e Confagricoltura.
CALABRIA
"Non ci sono parole per commentare il drammatico incidente, il secondo nel giro di poche ore, che ha portato alla morte di dodici persone, dodici lavoratori agricoli, tutti migranti, lungo le strade del foggiano", affermano Angelo Sposato e Bruno Costa, segretari generali della Cgil e della Flai Calabria. "Non ci sono parole adatte per esprimere il senso di rabbia e frustrazione derivante dalla consapevolezza che i due tragici incidenti sono la conseguenza diretta di quella che è la condizione di molti lavoratori del settore agricolo, che quotidianamente, per pochi euro, mettono a repentaglio la loro vita e la loro sicurezza, anche e solo per recarsi nei campi. E ancor di più, non ci sono parole adatte per osservare come solo ora, di fronte a questa ennesima carneficina annunciata, con ipocrita disinvoltura, in molti, soprattutto le istituzioni più volte sollecitate al riguardo, scoprano le condizioni a cui sono costretti i lavoratori braccianti. Come Cgil e come Flai della Calabria, saremo a Foggia, mercoledì 8 agosto, per partecipare alla manifestazione unitaria, indetta per denunciare quanto sta accadendo. È necessario che le istituzioni preposte agiscano, come chiediamo da anni. Come sindacato confederale e di categoria, inoltre, anche nella nostra regione, continueremo a pressare le istituzioni affinché accolgano le nostre proposte nel campo dell’agricoltura: dal collocamento pubblico, obiettivo da raggiungere per sconfiggere il caporalato ed agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, alla redazione di un protocollo d’intesa con la sede regionale dell’Inps, i Centri per l’Impiego, la Direzione Regionale del Lavoro, le Prefetture, le parti sociali e i soggetti preposti al trasporto, per l’istituzione di apposite convenzioni per l'introduzione del servizio di trasporto a tariffe agevolate per le lavoratrici e i lavoratori agricoli operanti nelle aziende dislocate sul territorio, così come adeguate politiche per l'incontro fra domanda e offerta di servizi abitativi e di ospitalità dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali per contrastare la nascita di ghetti e mettere i lavoratori in condizioni abitative dignitose e salubri. Solo così si può offrire riscatto ai lavoratori agricoli, ma anche alle aziende del settore, e migliorare ed emancipare l’agricoltura dell’intera regione".
EMILIA ROMAGNA
“Non si tratta solo di tragica fatalità. Quei braccianti viaggiavano a bordo di furgoni fatiscenti, come tanti che percorrono le strade dei territori in cui è presente il fenomeno del caporalato”. Così una nota la Flai e la Cgil dell’Emilia Romagna che saranno presenti con una delegazione alla manifestazione unitaria. “Il trasporto dei braccianti – affermano – è uno degli elementi ancora inattuati della legge 199. In moltissime zone d'Italia, ad alta intensità di manodopera stagionale agricola, manca un serio intervento per regolare il trasporto, come la stessa legge sul caporalato prevede. Legge, che è bene ricordare, il ministro dell'Agricoltura Centinaio e il ministro Salvini, a pochi giorni dal loro insediamento, avevano dichiarato di voler cambiare. Questa tragedia ci dice che la legge 199 non va cambiata, ma solo applicata nelle parti che ancora tardano a trovare soluzioni: trasporto e collocamento pubblico. Se si daranno risposte al trasporto ed al collocamento pubblico dei braccianti agricoli si contrasteranno ancor più efficacemente i caporali. Non si può rimanere inermi di fronte a nuove schiavitù, caporalato e grave sfruttamento del lavoro. Bisogna impedire ai caporali di agire e agli imprenditori agricoli di sfruttare la condizione di chi migra per lavorare nei campi e nelle aziende del nostro paese. I diritti e le condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori sono la misura del nostro livello di civiltà. Questo paese sta rapidamente ed ulteriormente regredendo e le responsabilità anche dell'attuale Governo sono già evidenti. Tutto ciò è inaccettabile. Siamo indignati di fronte a queste immani tragedie. Ma, soprattutto, vogliamo che si reagisca con atti concreti, all'altezza della gravità di quanto accaduto”.
MARCHE
La Flai e la Cgil Marche saranno presenti alla manifestazione. “Le tragedie che hanno colpito braccianti agricoli dopo una lunga giornata di lavoro rappresentano la conseguenza estrema di condizioni di vita e di lavoro disumane che accomunano tanti lavoratori agricoli e non solo, della Puglia, così come di tante altre realtà del Paese. Occorre dire basta a tutto questo e in particolare occorre dare piena attuazione alla legge 199/2016 sul caporalato (che non va cambiata ma applicata) e garantire adeguate risposte in termini di trasporto e collocamento pubblico. Occorre poi fare attenzione che lo sfruttamento nei campi e il caporalato non siano altro che anelli di una filiera insostenibile, in cui i grandi marchi e le catene della grande distribuzione comprimono i costi riducendo a zero il margine di guadagno dei produttori; una filiera, di cui conosciamo poco e niente – come sottolineato in questi anni dalla campagna ‘Filiera sporca’ – che spesso scarica sugli ultimi, responsabilità che vengono da lontano”.
TOSCANA
“Sfruttamento e caporalato hanno provocato le tragiche morti di questi giorni. Non è un caso, non è una fatalità”, afferma in una nota la Cgil della Toscana. “La filiera agroalimentare è profondamente contaminata da logiche criminali e della ricerca del costo più basso per l’utente finale che si scarica sull’anello più debole della catena. Una responsabilità che abbiamo anche come consumatori, che hanno anche la catene della grande distribuzione: quando il costo del prodotto finale è troppo basso qualcosa si è perso per strada. È questa una battaglia nazionale per la sicurezza e la dignità del lavoro. Si applichi dunque e si mettano risorse per la legge contro il caporalato, non si reintroducano i voucher in agricoltura e nel turismo, che servono a coprire il lavoro nero e a destrutturare il contratto nazionale; si faccia finalmente la lotta da parte del governo al lavoro nero, e non ai lavoratori neri. Perché non accetteremo mai che si muoia per lavorare, a lavoro o tornando dal lavoro, nei campi o schiacciati da un tir che trasporta proprio quei pomodori rossi raccolti a mano dall’alba al tramonto vivendo in ghetti dove viene meno la stessa dignità di esseri umani. Manifestare è giusto, si deve. Solidarizzare è giusto, bisogna. Come Cgil Toscana – conclude il comunicato – siamo vicini a tutti coloro che nelle terre di Di Vittorio riempiranno le strade e le piazze per una lotta che è di tutti e per tutti”.
CAMPANIA
"Due tragici incidenti in meno di 48 ore, in cui hanno perso la vita moltissimi braccianti. Due di essi provenivano da San Giorgio a Cremano. Quanto accaduto è la conseguenza estrema e drammatica di una condizione che accomuna tutti i lavoratori in agricoltura: sfruttamento, illegalità, sotto salario, con diverse modalità, gravi o ancora più gravi, a secondo della debolezza dei lavoratori -italiani o stranieri- sono una realtà sempre più presente nei nostri territori”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla Cgil Campania che annuncia la sua partecipazione alla manifestazione in programma domani a Foggia. I bus partiranno da piazza Garibaldi alle ore 14,30. “Per questo - aggiunge la Cgil regionale - è il momento di dire basta a ogni forma di sfruttamento, di caporalato”. “È il momento - conclude la nota - di abbandonare queste orribili pratiche e combattere lo schiavismo in ogni sua forma”.
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