“Un taglio complessivo di 11,627 miliardi di euro, che avrà non poche conseguenze negative sull’assistenza sanitaria in termini di prevenzione, cura e riabilitazione e sui diritti dei cittadini. È da tempo che la cgil sostiene che per tantissimi cittadini l’accesso alle cure è negato: circa un cittadino su tre”.  A dirlo sono Gigia Bucci (segretario generale Cgil Bari) e Giuseppe Catucci (responsabile Dipartimento Welfare Cgil Bari): “Una difficoltà che tende ad aumentare nelle regioni del Sud e anche nella nostra Puglia, dove, per effetto di queste misure, per la chiusura di tante strutture ospedaliere e per l’assenza di una politica socio-sanitaria territoriale, per molti non è consentito curarsi”.

Per Bucci e Catucci “sarebbe utile e auspicabile che il presidente/assessore Emiliano si concentrasse su queste problematiche, che riguardano la generalità dei cittadini pugliesi, sottoponendole all’attenzione del governo per rivendicare una Legge di bilancio per il 2018 più coraggiosa per rifinanziare il Fondo sanitario nazionale, perché altrimenti i nuovi Lea rischiano di essere depotenziati dalle misure depressive al finanziamento del Servizio sanitario nazionale”. La Cgil Bari, infine, invita il presidente Emiliano a “rivendicare risorse aggiuntive da destinare sia alla cancellazione dei super ticket sia al potenziamento della sanità del territorio, come da accordo del 12 dicembre 2016 tra governo regionale e Cgil, Cisl e Uil, a oggi disatteso”.