“Dopo il no del Parlamento della Vallonia, arriva la notizia secondo cui le diverse assemblee elettive del Belgio avrebbero trovato un'intesa per la ratifica del Ceta. Nell'attesa di conoscerne i contenuti, non possiamo fare a meno di notare come in Belgio su questo trattato si sia sviluppato un dibattito parlamentare, che da solo supera per tempi di discussione quelli di tutti gli altri Paesi dell'Unione europea”. Così Fausto Durante, responsabile delle Politiche europee e internazionali della Cgil, in merito al Comprehensive economic and trade agreement, il trattato di libero scambio tra Unione europea e Canada.

“Nel merito – spiega il dirigente sindacale – ribadiamo la nostra contrarietà e opposizione al Ceta, in quanto potrebbe comportare conseguenze negative per l’agricoltura italiana ed europea, la qualità dei cibi e la sicurezza alimentare, per il principio di precauzione e per i diritti sociali e del lavoro, per gli appalti e i servizi pubblici”.

Per quanto riguarda il metodo, la Cgil denuncia che “il Parlamento italiano non ha trovato il tempo per una discussione approfondita sul trattato, e le parti sociali, sindacato compreso, non hanno mai avuto modo di far conoscere la propria posizione. Non capiamo perché le Camere, e quindi i cittadini italiani, non possano influire sul percorso decisionale del trattato, com'è avvenuto per i belgi. Siamo di fronte a una seria lesione della democrazia, di cui governo e Parlamento dovrebbero prendere coscienza per evitare ai cittadini italiani la sgradevole sensazione di appartenere alla serie B della partecipazione e della democrazia”.