Su circa 4.500 cattedre autorizzate dal ministero per la Toscana, si sono riuscite a effettuare soltanto 1.805 nomine, fra le graduatorie di merito del concorso 2016 e le graduatorie ad esaurimento provinciali (le cosiddette Gae). Lo hanno rivelato stamani a Firenze i segretari regionali di Flc Cgil Daniele Monticelli, Cisl Scuola Giovanni Vannucci e Gilda Unams Silvana Boccara in una conferenza stampa convocata unitariamente dai sindacati toscani della scuola. “Le ragioni di questo risultato, che tra l’altro è addirittura più basso della media nazionale – hanno detto i rappresentanti sindacali – vanno ricercate nell’esaurimento delle graduatorie e nella mancata effettuazione delle prove concorsuali per molte delle classi di concorso”.

Per questo i sindacati chiedono che “le prove di concorso vengano calendarizzate ed effettuate in tempi strettissimi”, anche in funzione del decreto emanato dal governo a fine settembre “che permetterebbe, qualora fossero predisposte le graduatorie Fit (formazione iniziale triennale) entro il 31 dicembre, di recuperare almeno una parte dei posti che non sono stati assegnati entro il 31 agosto”. Non si tratta, hanno detto Monticelli, Vannucci e Boccara, solo di problemi nazionali, ma anche di come le direttive ministeriali sono state applicate in Toscana: “Abbiamo criticato la procedura adottata sin dai primi adempimenti a inizio agosto, e più volte abbiamo sollecitato l’Usr perché esercitasse un’azione di coordinamento e definisse linee di indirizzo uniche, per evitare poi comportamenti differenziati nelle varie province che finiscono con il tradursi in disparità e discriminazioni”.

Situazione ancora più pesante per quanto riguarda le cattedre di sostegno: solo il 15% dei posti è stato coperto da personale in possesso dei titoli di specializzazione. “Rivolgiamo una richiesta pressante, anche alla luce della delicatezza del compito degli insegnanti di sostegno – hanno detto i tre sindacalisti – ad attuare al più presto percorsi di specializzazione per colmare questa gravissima lacuna”. Infine le sigle della scuola hanno chiesto maggiore trasparenza all’Ufficio scolastico regionale: “Solo stamani, a un mese e mezzo di distanza, siamo riusciti ad avere i dati esatti delle stabilizzazioni. Serve più trasparenza, per il personale della scuola ma anche come segno di rispetto per le famiglie e gli studenti”.