Da Matera è arrivata una buona notizia per i lavoratori dei call center: nel cambio di appalto per l'attività Telecom si manterranno oltre 400 posti di lavoro. "Siamo molto contenti, soprattutto per l'applicazione della clausola sociale, che abbiamo ottenuto dopo tanto tempo e anni di battaglie". Lo afferma il segretario generale della Slc Cgil, Massimo Cestaro, ai microfoni di RadioArticolo1 nella trasmissione "Italia Parla" (ascolta il podcast integrale). L'accordo è quindi il segno che la clausola sociale funziona.

"Un fatto importantissimo - spiega il segretario -, perché qualcuno ancora si divertiva a immaginare che la norma fosse da applicare, avesse bisogno di decreti attuativi mentre è già pubblicata in Gazzetta ufficiale e dunque è legge dello Stato". Poi, prosegue, "certamente dovrà esserci ancora il contratto di lavoro per dare completezza alla norma, si dovranno definire criteri e modalità, però il tema della continuità del rapporto di lavoro in caso di cambio appalto ora è certificato non solamente dalla norma di legge, ma anche concretamente con questa intesa".

Poste ed Enel sono questioni aperte. "C'è stato un impegno preso dal governo - osserva Cestaro -. Vedremo gli incontri che stanno avvenendo in questi giorni e quali effetti sortiranno. Per quanto riguarda Poste, lavoreremo affinché nel sistema di relazioni industriali tra noi e Poste italiane vi sia un elemento di chiarezza sul versante call center. Il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova si è molto speso affinché la normale sulla clausola sociale avesse effetto, poi nell'incontro col governo il nostro giudizio è stato parzialmente critico: registriamo ancora timidezza, per esempio sull'applicazione della norma contro la delocalizzazione". Da parte dell'esecutivo, comunque, "gli impegni sono stati chiaramente esplicitati, vedremo quali saranno poi le conclusioni con gli incontri con le parti interessate".

Poi la questione Rai. Il governo ha confermato il rinnovo della concessione del servizio pubblico, slittato però di qualche settimana per dare spazio a una consultazione con oltre 60 associazioni. Così Cestaro: "Speriamo che i sindacati vengano consultati. In generale, occorre che la concessione, il rapporto tra lo Stato e la Rai, riprenda quei principi fondamentali che definiscono il servizio pubblico radiotelevisivo: metteremo in campo iniziative per dire - dal nostro punto di vista - quali devono essere i criteri che regolano il servizio radiotelevisivo. Bisogna tenere presente l'evoluzione dei sistemi di comunicazione, del mercato pubblicitario, delle nuove tecnologie, dello sviluppo della rete fissa, della banda larga e ultra larga perché quella sarà la televisione del futuro".

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