Il 16 maggio sfileranno per le strade di Bologna le comunità Rom e Sinti d’Italia per chiedere diritti e integrazione e per affermare il riconoscimento della loro identità, per dire basta all’ondata di odio indiscriminato che li riguarda e per ricordare le vittime Sinti della “banda della uno bianca”.Il giorno 16 maggio inoltre ricorda la rivolta degli internati rom e Sinti nel lager nazista di Birkenau.

"Per queste ragioni Cgil, Cisl  e Uil –  sottolineano in un comunicato stampa – ritengono che questa manifestazione sia una importante occasione per Bologna; una città democratica, antifascista e antirazzista, una città solidale e accogliente che ha sempre saputo valorizzare le differenze. La partecipazione di Rom e Sinti alla vita collettiva con il proprio contributo umano e culturale è fondamentale per superare l’esclusione, la marginalizzazione di un popolo che ha attraversato secoli di discriminazione fino allo sterminio razziale e che non deve rimanere confinato nei ghetti, nei quali troppo spesso viene relegato all'assistenza e non alla propria responsabilità".

"Sono anche le motivazioni alla base della campagna che le associazioni di Rom e Sinti hanno avviato, in rappresentanza delle comunità rom e Sinti italiane, per realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono: la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; la tutela di tutte le minoranze linguistiche con apposite norme".

"In questo modo – conclude la nota – le comunità Rom e Sinti vogliono superare il mancato riconoscimento istituzionale come minoranza che è causa della scarsa integrazione nella società e della marginalizzazione sociale ed economica. Riteniamo quindi importante e indispensabile che in una repubblica democratica le persone possano manifestare, senza provocazioni di ogni tipo da parte delle forze reazionarie, xenofobe e razziste, in modo libero per dare forza alle proprie idee".