“Le oggettive pessime condizioni in cui versa Atac non devono ricadere sui lavoratori che hanno garantito finora il trasporto pubblico, assumendosi anche grandissime responsabilità”.  A dirlo è il segretario generale della Filt Cgil di Roma e Lazio Eugenio Stanziale, in merito alla situazione dell’azienda di trasporto pubblico romana. “Da tempo – spiega l’esponente sindacale – chiediamo che ci siano le migliori condizioni possibili per poter svolgere la propria attività in Atac e che l’azienda, in quanto pubblica, si attenga a principi di legalità, merito e trasparenza, anche nelle procedure per le assegnazione dei servizi in appalto”.

La Filt Cgil di Roma e Lazio è molto preoccupata per “il ritardo e le modalità con cui il Comune ha versato all’azienda i 18 milioni di euro necessari a garantire l'efficienza del servizio della metro A, con possibili ripercussioni, come da noi più volte denunciato, in occasione dell'apertura delle scuole”. Lavoratori e sindacato non vogliono essere “ostaggio della dichiarata assenza di risorse che impedisce interventi di manutenzione infrastrutturali, acquisto di nuovi mezzi e di pezzi di ricambio, perché tutto ciò sta generando un disservizio che spesso la cittadinanza scarica erroneamente su chi lavora”. E neanche vogliono essere “strumentalizzati da chi, denigrando il modello pubblico, ritiene che l'efficienza del sistema possa essere garantito solo dal privato”.

Il 12 agosto scorso, in occasione del tentativo di conciliazione a seguito delle procedure di raffreddamento e dello stato di agitazione aperti nei confronti di Atac, unitariamente con Fit Cisl e Uiltrasporti, l'azienda “si è presentata con la volontà di discutere su tutti i punti da noi sollevati, dando anche ampia disponibilità alle soluzioni”. Il verbale sottoscritto dalla Filt Cgil, spiega Stanziale, è dunque “l'inizio di un confronto serrato che ha come obiettivo, per noi irrinunciabile, il mantenimento dell'azienda pubblica che garantisca un servizio di qualità alla cittadinanza e, allo stesso tempo, dia valore al lavoro di chi opera quotidianamente in condizioni spesso difficili”. Se a conclusione degli incontri calendarizzati con l'azienda per risolvere le questioni aperte dalle nostre Rsu e Rls, conclude il segretario della Filt di Roma e Lazio, “non avremo risposte soddisfacenti, procederemo con tutti gli strumenti di mobilitazione sindacale a nostra disposizione, dando seguito alla procedura prevista dalle norme di legge per i servizi pubblici”.